martedì 6 marzo 2018

Dopo voto, si formerà un governo?

Alcune considerazioni dopo il voto.
Vedendo il caos che ha creato ai seggi il tagliando antifrode, con file interminabili che avranno allontanato molti elettori, c’è da chiedersi se è servito davvero.
Avrà evitato schede precompilate ma sicuramente non ha evitato il voto comprato dato tranquillamente nel seggio (anche il controllo sui cellulari è stato irrisorio).
 Per non parlare dei presidenti di seggio che spesso non controllavano assolutamente all’uscita il numero di scheda e si limitavano a togliere il tagliando e a infilarla nell’urna.

Le schede poi erano facilmente soggette a errori (e conseguente annullamento) se qualcuno voleva dare il voto a una persona in particolare invece che solo al simbolo del partito.
Per non parlare del caos delle schede all’estero dove, come sempre, il voto si dimostra molto labile e spesso falso grazie a chi riesce a comprare plichi di schede, come ha dimostrato il servizio delle Iene.

Detto ciò, come avevo già scritto qualche giorno prima del voto, la situazione che si presenta dopo i risultati elettorali è caotica. Il primo partito, il M5S, non ha i numeri per governare e nemmeno l’alleanza di destra, con Lega in testa, raggiunge il 40% per poterlo fare.

Cosa scontata grazie alla legge con cui siamo andati a votare, pessima e voluta dai vecchi partiti per fermare il M5S ma che ha fermato soprattutto il Pd, in calo drastico.
La barzelletta poi delle dimissioni post-datate di Matteo Renzi dimostra una volta in più, l’attendibilità del personaggio, che resterà in attesa sperando che un governo non si formi per continuare a raccontare le sue favolette.

Cosa succederà ora? Il M5S e la Lega, ognuno sulle sue posizioni, andranno a caccia di parlamentari per raggiungere il 40%? O rischiamo l’ennesimo governo non voluto dal popolo?

(Pubblicato sul Fatto Q. del 7 marzo 2018)

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