giovedì 24 settembre 2015

Democrazia addio



Ogni giorno che passa diminuisce la democrazia nel nostro paese. Ogni giorno tolgono un pezzetto di diritti o una possibilità di scelta. 
Gli esempi sono tanti. Gli ultimi tre governi (Monti, Letta e Renzi) non sono stati eletti dal popolo, si vuole mettere mano alla Costituzione creando un Senato non più eletto dai cittadini, si approvano leggi che limitano la possibilità di intercettare e la libertà di stampa.  In tema di lavoro si è tolto l’art.18 rendendo tutti i lavoratori precari, si è dato libertà alle aziende di controllare i propri dipendenti con mezzi telematici, si stanno abbassando i parametri della cig ordinaria per la quale i contributi sono versati dalle aziende, ora si limita il diritto allo sciopero di chi lavora nei musei. Inoltre ogni giorno nascono nuovi balzelli da pagare e nuove norme da rispettare. 

Si ha l’impressione di essere come la rana che viene gettata nella pentola di acqua fredda invece che già bollente perché non si accorga di venire cotta lentamente.
(Pubblicato sul Fatto Q. del 25 settembre 2015)
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giovedì 17 settembre 2015

Nuove costruzioni pericolose



Qualche giorno in una via trafficata di Bologna è crollato il soffitto di un portico ferendo alcuni passanti, per fortuna non in maniera grave. 
La cosa che lascia sconcertati è che in una zona di palazzi molto datati e di vecchi portici, è crollato quello che è stato fatto pochissimi anni fa insieme davanti a un nuovo palazzo. Dimostrazione di come le costruzioni o i lavori di manutenzione, più sono recenti, più sono fatti con materiali scadenti, da gente incompetente e al massimo risparmio. 

La causa di questo, oltre alla corruzione che spesso accompagna i lavori, è dovuto ad appalti che vengono dati alle aziende meno costose che a loro volta spesso subappaltano ad aziende senza scrupoli che usano manodopera incapace e materiali economici inadatti allo scopo, fregandosene della sicurezza e degli incidenti che il loro modo di lavorare potrebbe provocare. 
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lunedì 14 settembre 2015

Soldi buttati dal Comune per poca organizzazione



Un esempio di come vengono spesso sciupati i soldi pubblici è quanto succede negli ultimi tempi in varie zone di Bologna. Il Comune decide di asfaltare i marciapiedi ridotti a un colabrodo, lavoro miracolosamente ben fatto. 

Poco tempo dopo però si passa per installare la fibra ottica e si rompono nuovamente i marciapiedi e i lati delle strade  che vengono richiusi in maniera superficiale, con avvallamenti e buche.  Alle lamentele dei residenti si interviene con qualche rattoppo. Qualche settimana dopo si fanno le strisce blu per i parcheggi a pagamento, lavoro periodico. Subito dopo il Comune decide di riasfaltare i marciapiedi e i lati delle strade per sistemare ciò che era stato fatto in maniera vergognosa e naturalmente dopo bisognerà rifare le strisce blu. 

I Comuni lamentano sempre mancanza di denaro e alzano le imposte locali per far fronte ai lavori di manutenzione che servono alla città. Basterebbe un minimo di comunicazione con chi ha in mano gli appalti dei vari lavori per organizzare al meglio, nel limite del possibile, la successione degli interventi necessari. Questo farebbe risparmiare denaro pubblico e disagi ai cittadini per i continui lavori in corso. 
(Pubblicato su Libero del 16 settembre 2015)
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martedì 8 settembre 2015

Sala dà i numeri sull'Expo




Le scuse adottate dal commissario unico per Expo Giuseppe Sala per non dare i numeri reali degli accessi non hanno senso. 

 E’ impossibile, ad esempio, che abbia aperto i tornelli nel caso di molta affluenza perché  sono preceduti dai metal detector. 

E sono quelli che portano via molto tempo quando si è in fila, visto che controllano sia le persone che le borse in maniera separata. 

Quindi non avrebbe senso aprire i tornelli senza fermare i metal detector. Vuol quindi dire che Sala, alla faccia della sicurezza, sospende i controlli e fa persino entrare le persone senza verifica del biglietto?

Non sta in piedi, come non è credibile che non conosca i numeri a causa di malfunzionamenti o, addirittura, per la perdita dei dati. Rimarrebbero comunque sempre i numeri dei biglietti venduti. Sala dovrebbe quindi rassegnarsi a dire che l’Expo non ha avuto il successo sperato e calcolato per l’ingente spesa sostenuta.
(pubblicato su Libero del 13 settembre 2015)
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venerdì 4 settembre 2015

Opere pubbliche e corruzione



La crescente corruzione che attanaglia il nostro paese, oltre a rubare fette consistenti di denaro pubblico, mette a rischio i cittadini in quanto quasi tutto ciò che viene fatto è basato sul risparmio. La parola d’ordine è spendere il meno possibile, dando in appalto i lavori ad aziende di dubbia serietà, per avere il più grande margine di guadagno da spartire tra persone senza scrupoli.   
 
Lo si vede giornalmente perfino nei lavori in corso a cui tutti assistiamo nelle strade e se ne ha la prova quando capitano fatti gravi come quello del crollo nelle scuole o nei ponti. Dalle ristrutturazioni alle nuove opere vi è sempre meno serietà nel lavorare e sempre più denaro da spendere per ingrossare le tasche di politici ed amministratori di ogni colore e grado. 


Spesso poi, per poter mantenere vivo un sistema corruttivo che fa comodo a molti imprenditori e politici, si mettono in cantiere opere madornali inutili, come la Tav nella Val di Susa, che richiedono decenni di lavoro e rischiano anche di rimanere incomplete nel momento in cui proseguire non conviene più a chi aveva interessi per farlo.
(Pubblicato su Libero del 9 settembre 2015)
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mercoledì 2 settembre 2015

I politici e la mania dei social network



Sabrina Ferilli nell’intervista alla festa del Fatto Quotidiano ha detto una cosa giustissima chiedendosi come mai i politici devono dire le cose che faranno o hanno fatto nei social network. 


Perché non usano i mezzi istituzionali? Perché non comunicano, come sarebbe corretto, attraverso comunicati, interviste o altri mezzi consoni al loro mandato? Invece di straparlare solo per vedere l’effetto che fa e dire mille cose inutili per la gioia dei giornali e delle tv al loro servizio, parlino quando serve o quando hanno qualcosa di importante da comunicare e pensino a lavorare. Anche questo è spesso un modo per evitare le domande scomode di alcuni giornalisti che fanno il loro mestiere. E’ più facile digitare qualche sciocchezza per sviare l’attenzione sulle cose importanti e anche se volano poi insulti fa parte del gioco.
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