giovedì 23 luglio 2020

Riforme recovery F: non ci rimettano sempre i soliti

C’è molta esultanza per l’approvazione del Recovery F., ma sono molti gli interrogativi che ci si pone.
Intanto sono ben lontani dall’arrivare (dal 2021) e bisogna presentare un piano di riforme per essere credibili con l’Europa che ora ci tiene col cappio al collo ancora più di prima.

Non vorremmo che queste riforme toccassero ancora una volta i soliti traducendosi in una nuova disastrosa legge stile Fornero (si parla già di pensioni…), tagli alla sanità, scuola o servizi e ennesime tasse per chi le paga. Non vorremmo che questi soldi finissero in tasca a chi li usa per mazzette o venissero spesi per opere inutili, bonus ridicoli (tipo monopattino) o per continuare a mantenere coop che lucrano sull’immigrazione scaricandone i relativi problemi sui cittadini. 

Sarebbe ora che fossero altre le categorie che pagano il prezzo di queste riforme, a partire dagli evasori fiscali per arrivare alla magistratura che mai come in questo momento ha dimostrato di essere, in alcuni suoi componenti,  poco credibile, lenta e di parte.
E’ inoltre indispensabile rivedere l’annoso problema burocratico che fa impazzire aziende e cittadini e lascia impuniti i furbi. Insomma, prima di esultare meglio stare a vedere cosa succederà, i precedenti per dubitare della politica nel nostro paese ci sono tutti.