sabato 3 marzo 2018

Come si vota il 4 marzo con il Rosatellum

Le urne si aprono alle 7 di domenica 4 marzo e si chiudono alle 23. Alla stessa ora inizierà lo scrutinio che decreterà la composizione del nuovo Parlamento.

Il meccanismo del Rosatellum è complesso e bisogna fare attenzione a non annullare la scheda con errori.

Ogni elettore che ha compiuto 25 anni riceve due schede identiche, una rosa per la Camera e una gialla per il Senato. Gli elettori di età compresa tra i 18 e i 25 anni possono votare solo per la Camera e ricevono quindi solamente la scheda rosa.


Per votare bisogna recarsi nel proprio seggio elettorale con un documento di identità valido (carta di identità, passaporto o patente) e tessera elettorale. Nerl caso la tessera elettorale sia finita bisogna richiederne una nuova all’Ufficio Elettorale del proprio Comune di residenza.

Chi ha recentemente cambiato residenza deve informarsi e verificare se il nuovo indirizzo è già stato recepito: in questo caso gli sarà assegnato una nuova sezione in cui recarsi a votare, se non è ancora stato registrato invece, vale il vecchio seggio elettorale.

Per evitare che all’interno della cabina elettorale 
la scheda originale venga sostituita con un’altra scheda falsificata, al momento della consegna il presidente del seggio vi applicherà un tagliando anti-frode con un codice progressivoTerminato la votazione, l’elettore restituirà la scheda piegata al presidente che verificherà la corrispondenza del codice con quello registrato prima dell’ingresso in cabina.

Si vota con il Rosatellum bis: un sistema in parte maggioritario e in parte proporzionale. Un terzo dei candidati viene eletto secondo il criterio maggioritario e due terzi in modo proporzionale con i candidati inseriti in listini bloccati (da un minimo di 2 a un massimo di 4 candidati). Il territorio nazionale è stato diviso in collegi elettorali, ognuno dei quali eleggerà un certo numero di parlamentari.
Il 36% dei seggi di Camera Senato viene assegnato con un sistema maggioritario basato su collegi uninominali, in cui viene eletto il singolo candidato più votato. Con questo metodo si assegneranno 232 seggi alla Camera e 116 al Senato. Il restante 64% viene assegnato con criteri proporzionali: i voti saranno quindi distribuiti in modo proporzionale tra le liste e le coalizioni di liste che abbiano superato le soglie di sbarramento e, sempre in proporzione, saranno eletti i candidati del listino bloccato plurinominale secondo l’ordine di presentazione, nel numero massimo di seggi cui ogni lista a diritto.

Poi vi sono i 18 parlamentari eletti nella 
circoscrizione Estero (12 alla Camera e 6 al Senato). Il Rosatellum prevede un candidato di coalizione per l’uninominale e un listino bloccato legato a ciascuna lista per il proporzionale, nessun voto disgiunto e una ripartizione dei seggi sul quale peseranno anche le cosiddette “quote rosa“ (60% uomini, 40% donne).

COME SI VOTA:
Le schede sono divise in rettangoli: in quello superiore, è indicato il nome del candidato nel collegio uninominale, sotto ci sono tanti riquadri quanti sono i partiti che sostengono quel candidato. 
A fianco di ciascun simbolo è riportata una lista con i candidati che corrono per i seggi assegnati con il metodo proporzionale: questi sono “bloccati“, ovvero votando la lista si voteranno automaticamente tutti i candidati indicati accanto. Non si può esprimere una preferenza sui candidati del listino: la scheda viene annullata.

L’elettore darà il suo voto con unica scheda sia per la parte uninominale (candidato della coalizione, indicato con nome e cognome sopra i simboli che lo sostengono) che per la proporzionale dove i partiti corrono per sé (qui vi sono le soglie di sbarramento al 3% per il singolo partito e al 10% per le coalizioni).

Facendo una solo sul simbolo di una lista il voto va al partito, al candidato uninominale che questo appoggia e ai candidati della lista accanto. 
Non si possono indicare preferenze sui candidati delle liste riportate accanto al simbolo dei vari partiti, ogni segno sui nomi in elenco comporterà l’annullamento della scheda.

Facendo una X solo sul rettangolo con nome e cognome di un candidato uninominale il voto viene esteso anche alla lista: in caso di coalizioni, il voto viene ripartito in proporzione tra le liste che lo appoggiano.

È possibile mettere anche due X barrando sia il nome del candidato uninominale sia il simbolo di uno dei partiti della coalizione che lo sostiene. In questo caso, il voto viene ripartito tra di esse in base alla proporzione dei voti ottenuti da ciascuna lista in quel collegio.
Non è ammesso il voto disgiunto: candidato e lista devono appartenere obbligatoriamente allo stesso blocco, diversamente la scheda è nulla.





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