giovedì 8 febbraio 2018

Perchè leggere il Fatto Quotidiano


E' sufficiente prenderlo in mano una volta, sfogliarlo, leggerlo, vederne le firme perché diventi il quotidiano da leggere ogni giorno. 

E' nato nel settembre del 2009, esce tutti i giorni in edicola ed, in abbonamento, oltre che cartaceo anche in pdf. E' diretto da Marco Travaglio  ed ha come vicedirettore Ettore Boffano e Stefano Feltri. E’ edito dalla Editoriale Il Fatto spa, una società per azioni priva di azionista di controllo. Il presidente del c.d.a, è Antonio Padellaro, l’amministratore delegato è Cinzia Monteverdi.

E’ una preziosa fonte di informazione che si distacca dagli altri giornali allineati ai vari partiti o succubi del governo in carica. Dichiara di ispirarsi alla Costituzione e si propone come una voce indipendente. Anche per questo il Fatto Quotidiano è una rarità nel panorama giornalistico italiano.

E’ il primo giornale che non prende nessun finanziamento pubblico e vive solo delle vendite in edicola, degli abbonamenti dei suoi lettori e di (poca) pubblicità; per questo può dire liberamente quello che pensa e dare notizie obiettive senza farsi sottomettere da nessun “regime”. Questo dovrebbe essere la normalità ma in Italia è un’eccezione che fa la differenza con le testate dei maggiori quotidiani più conosciuti e diffusi, che  ricevono milioni di euro di sovvenzioni pubbliche presi dalle tasse dei cittadini.

Il Fatto Quotidiano ha anche un sito web, aperto nel 2010 e diretto da Peter Gomez. Il sito mette a disposizione numerosi degli articoli pubblicati sul giornale, dà spazio a molti blog di giornalisti e persone di professionalità varie. Nel sito è possibile postare commenti. Non arriva però al livello di serietà del cartaceo e va detto che spesso vengono censurati i commenti critici pur se educati.

Il giornale scrive principalmente di giustizia e politica, non si occupa di cronaca se non per notizie importanti, dà qualche novità di sport e spettacolo.

Ha molte volte dimostrato di dare notizie che gli altri media trascurano o non danno per nulla, soprattutto se le notizie scabrose riguardano il potere o membri del governo di turno. In alcuni casi le rivelazioni pubblicate sul giornale hanno portato all’intervento della magistratura. Ha lanciato anche iniziative di raccolta firme online per varie tematiche e fa sondaggi sul sito internet.

L'unica critica che gli faccio è di non essere molto obiettivo con il problema dell'immigrazione, troppo garantista.

In generale un giornale da leggere quotidianamente, al quale ci si affeziona con passione; non leggero per gli argomenti esposti ed il modo pignolo in cui vengono trattati, ma senz’altro un quotidiano che fa buona informazione, anche se non completa per chi vuole avere notizie di cronaca o relative alla “vita di tutti i giorni”.

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Una vita spezzata: Una donna contro la violenza dell'uomo che dovrebbe amarla - Monica Stanghellini


Recensione dal Fatto Quotidiano 1-11-17



Sofia è sposata con un uomo violento dal quale non riesce a fuggire, ha due figli, Marco di 10 anni e Roberta di pochi mesi. Non lavora, stira in casa per privati mentre il marito, disoccupato, lavora saltuariamente in qualche cantiere edilizio e, quando capita, fa il “corriere” di merce illegale. La sua vita è un inferno tra litigi, sotterfugi e botte. Sofia non trova il coraggio per lasciarlo e ribellarsi. Con un marito che decide per lei, senza soldi e con problemi legali, si difende come può e cerca di proteggere i figli. Finchè, grazie ad un'amica, incontra un uomo gentile che la fa sperare in un futuro migliore, ma è possibile o è solo un sogno?

Una storia di violenza verso le donne molto attuale e molto vera, se pur di fantasia. Una storia che affronta un problema grave in modo crudo e reale. Uno spunto per riflettere sul “femminicidio”.


2 commenti:

  1. Tutto vero e condivisibile. Anche che vengono censurati i commenti inviati al cartaceo, ma purtroppo non si comprende bene con quale criterio, perché spesso sembra che contraddica gli stessi principi sui quali si fonda tutta la loro condotta e che sono quelli che ce li fanno preferire. C'è pure un'altro tipo di "censura" che consiste nella "reiterpretazione" del commento pubblicato, forse per motivi di spazio, ma fatta con così poca attenzione e rispetto per chi ha scritto e firmato, che alla fine si preferisce non provarci più. Peccato, perché alla lunga manca la "comunicazione" e... gli amori unilaterali finiscono per esaurirsi. [10 febbraio, ore 20:00]

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  2. Hai scritto:
    "Nel sito è possibile postare commenti. Non arriva però al livello di serietà del cartaceo e va detto che spesso vengono censurati i commenti critici pur se educati".
    Hai delle prove in merito?
    Grazie, sono molto interessata.

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