lunedì 20 gennaio 2014

Marco Travaglio-Ma mi faccia il piacere....

Come tutti i lunedì Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano, con la sua ironia, commenta le frasi assurde dei giornali o dei personaggi politici.

C ambio    di    consonante.
“Profonda  sintonia  fra
me  e  Berlusconi”  (Matteo
Renzi, segretario  Pd, 18-1).
Ma forse  voleva dire sinfo-
nia: la Sesta di Tchaikovsky,
detta anche “La Patetica”.
Vergogna postda-
tata.   “Da  dirigente del Pd mi     sono
v e r g o g n ato.    Questo   colloquio 
Renzi-Berlusconi     non
andava  fatto,  è  un
errore        politico”
(Stefano      Fassina,
19-1).  In  effetti Fassina  era
soltanto   il   sottosegretario
dell'Economia  del  governo
appoggiato   da   Berlusconi.
Poi però, quando se ne andò
Berlusconi,  se  ne  andò  an-
che Fassina. Per protesta.
Grandi   opere.   “Ora   rico-
struirò  la  sinistra” (Stefano
Fassina, l'Unità, 6-1). In sca-
la, però.
S c a l fa n o.  “Alfano  può  non
piacere... ma non c'è solo lui
in  questa  prima  esperienza
di destra moderata: ci sono
Lupi, Cicchitto, Quagliariel-
lo” (Eugenio  Scalfari,  la  Re-
p u b b l i ca , 19-1). Ah beh allo-
ra!
Torna a casa Lesso. “Alcuni
esponenti di Forza Italia e il
quotidiano    umoristico    Il
Mattinale   potrebbero   ance
fare a meno di rivolgere ad
Alfano  e  al  Nuovo  centro
destra  sardonici  e  provoca-
tori appelli del tipo 'torna a
casa Lassie'...” (Fabrizio Cic-
chitto,  Ncd,  6-1).  In  effetti
Lassie  era  un  cane  intelli-
gente.
I  professionisti.  “Non  vi  è
prova di alcun inquinamen-
to  probatorio”  (dal  ricorso
degli on. avv. Niccolò Ghe-
dini e Piero Longo contro la
condanna  di  Silvio  Berlu-
sconi    al    processo    Ruby,
15-1). Le hanno nascoste be-
ne, sennò che inquinamento
probatorio sarebbe?
Ictus  &  bunga. “Da Lenin a
Bersani,  l'ictus  si  conferma
malattia   professionale   dei
comunisti”  (Marco  Gorra,
L i b e ro ,  7-1). I  berlusconiani
invece  ne  sono  immuni:  al
massimo, rischiano la sifili-
de.
La  notizia.  “Consigliere  Idv
trova  850 mila  euro  e li  re-
stituisce” (Corriere della sera,
6-1).  Caso  classico  da  ma-
nuale  di scuola  del giorna-
lismo:  l'uomo  che  morde  il
cane.
Sia  chiaro.  “Sia chiaro,  fin-
chè ci sarò io in questo mi-
nistero, i magistrati possono
stare tranquilli” (Anna Ma-
ria Cancellieri, ministro del-
la   Giustizia,   la   Repubblica,
16-1). Ecco, si rilassino e la-
scino in pace i Ligresti.
P asserotto   non   andare   via.    “Uno
shock per non far scivolare il Paese
ne baratro. Si può” (Corrado Passera, la
Re p u b b l i ca , 16-1). Idea geniale: chiamare a
salvare il Paese dal baratro uno di quelli
che l'hanno scavato.
Panciarino.  “Chiamparino e il ritorno in
politica: 'Ho sentito la pancia, non la te-
sta'” (Corriere della sera, 16-1). Gli è tornata
l'acquolina in bocca.
Fa ss a r i n o. “Chiamparino è l'uomo giusto
e non serve fare le primarie” (Piero Fas-
sino,  sindaco  di  Torino,  la  Repubblica,
17-1). Decide tutto lui, il Primario.
Sbattitore  libero.  “Lo  ripeto:  io  non  ho
avuto rapporti con Cosa Nostra, ci sono
andato a sbattere, e in Sicilia può capitare.
Io non volevo certo aiutare la mafia” (Sal-
vatore Cuffaro, Co r r i e re , 13-1). Informò il
boss di Brancaccio, Giuseooe Guttadau-
ro, che era intercettato mandando a mon-
te  le  indagini  su  di  lui,  ma  non  voleva
aiutarlo: ci è andato a sbattere.
La gogna del Merlo. “(Quello della Pa d a n i a
contro la ministra Kyenge, ndr) non è il
primo  naufragio  professionale  del  gior-
nalismo usato come manganello. Abbia-
mo infatti visto altri tentativi di mettere in
piedi  le  gogne.  Recentemente  il  blog  di
Grillo è stato attrezzato come plotone di
esecuzione  con  il  giornalista  Travaglio
nel ruolo qui interpretato dalla direttrice
della  Pa d a n i a ,  la  picchiatrice  onesta  che
istiga e nega, perseguita e fa finta di in-
formare, impagina e sbianchetta” (Fran-
cesco  Merlo,  la  Repubblica,  15-1-2014).
“Antonio  Tabucchi  è  berlusconiano  e
Giuliano Ferrara è comunista... Tabucchi
è berlusconiano nella maniera più sostan-
ziale... infatti ha dato  corpo alle sue os-
sessioni. Il regime, l’Italia imbavagliata, la
fine  della democrazia  raccontati da  Ta-
bucchi sono come i comunisti di Berlu-
sconi e i suoi giudici matti... Alla maniera
di Berlusconi, anche Tabucchi vive e cre-
de  solo  nel  virtuale,  in  un  mondo  ine-
sistente e tuttavia verosimile... Tabucchi
gioca a fare il Gramsci e si cinge la testa
con l’aureola dell’eroismo civile... spaccia
l’astio per pensiero critico... è petulante e
noioso... farnetica... Ferrara è la storia vi-
tale  della  sinistra...  di  una  generazione
che è vissuta negli ideali... è fazione, in-
telligenza e fegatosità... ha creduto in Cra-
xi e ora consiglia Berlusconi, sempre per
passione e mai per calcolo... è intelligente,
vitale, sanguigno, goliardico... ogni gior-
no fatica a restare con Berlusconi” (Fran-
cesco  Merlo, la  Repubblica,  10-10-2003).
Vergogniamoci per Merlo.

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