domenica 29 dicembre 2013

Il regalo di Natale di B. a Marco Travaglio

Quanta soddisfazione che danno notizie come questa!! 

B. non demorde mai ma continua a prenderlo in quel posto.

Del resto quando un giornalista SERIO racconta la verità dei fatti, se non trova un giuduce di parte o corrotto, può solo avere ragione.


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Marco Travaglio (dal Fattoquotidiano.it):
Tra i vari regali natalizi, uno dei più graditi è quello che vi allego qui: è la sentenza della Corte d’appello di Roma che rigetta il ricorso di Silvio Berlusconi. Pensate che, ‘con tutti i cazzi’ che ha, questo impunito continua a molestarmi per “L’odore dei soldi“, uscito nientemeno che nel febbraio del 2001 e balzato agli onori delle cronache il 14 marzo 2001 grazie a Daniele Luttazzi che mi invitò a presentarlo a Satyricon.

Da quel momento la Banda B. si scatenò in tutti i suoi travestimenti con otto cause civili (quattro per il libro e quattro per la trasmissione tv) contro di me, contro l’altro autore Elio Veltri e contro gli Editori Riuniti compresi; ma anche contro Luttazzi e l’allora direttore di Rai2, Carlo Freccero. In fondo si accontentavano di poco: una settantina di miliardi di lire di danni richiesti in tutto, uno scherzetto.

Lui, il Cainano, fece due cause per 31 miliardi in totale (quasi 16 milioni di euro); altre due le fece Confalonieri per Mediaset, chiedendoci 10 miliardi; due denunce le sporse Fininvest, lasciando – bontà sua – ai giudici di quantificare il danno; una a testa la sporsero Beppe Pisanu per Forza Italia (10 miliardi) e Giulio Tremonti per sé (1 miliardo). Le abbiamo vinte tutte e otto in primo grado. Ma la Banda B. ha insistitito con una raffica di ricorsi in appello.

E l’altro giorno mi è arrivata la sentenza della Corte di secondo grado che ha riasfaltato Berlusconi. La motivazione è sempre la stessa: ”L’odore dei soldi” contiene soltanto notizie vere e critiche politiche legittime. Naturalmente, come già ha fatto per “Satyricon”, ora il cosiddetto Cavaliere ricorrerà in Cassazione e noi, naturalmente, ci saremo con i nostri avvocati. Vediamo chi si stufa prima.

Ps. I decerebrati che negli ultimi mesi si divertono a dipingermi come un cripto-alleato di Berlusconi sono pregati di avvertirlo, affinché mi ricompensi per tutti i servigi che gli sto rendendo da quando sono passato dalla sua parte, o almeno la smetta di chiedermi 16 milioni di euro. Che, fra l’altro, temo di non possedere.


Ops! di Marco Travaglio dal Fatto Q.del 28/12/13

Trovo che questo articolo di Marco Travaglio descrive brevemente e perfettamente la situazione attuale in cui ci troviamo politicamente, ho deciso di riportarlo nel mio blog.

Citarsi non è mai un granché. Ma, siccome mi è capitato spesso di dovermi discolpare per aver usato una metafora funeraria il 22 aprile, giorno dei grandi festeggiamenti per la rielezione di Napolitano, la ripeto qui tale e quale: “Il cadavere putrefatto e maleodorante di un sistema marcio e schiacciato dal peso di cricche e mafie, tangenti e ricatti, si barrica nel sarcofago inchiodando il coperchio dall’interno per non far uscire la puzza e i vermi. Tenta la mission impossible di ricomporre la decomposizione. E sceglie un becchino a sua immagine e somiglianza”. Non occorreva particolare acume per anticipare quel che sarebbe accaduto. Eppure non fummo in molti (eufemismo) a prevederlo. Anzi, di lì a qualche giorno, un coro di Osanna, Exultet e Te Deum salutò con nuvole d’incenso e fiumi di saliva l’avvento del governo Letta, versione sfigata e bimbominkia del governo Monti. Otto mesi dopo, ecco il risultato. Un governo che non ha combinato una beneamata mazza, se non cambiare nome all’Imu, perché appena si muove cade. E chiama “stabilità” l’immobilità del cadavere. Siccome però le salme manifestano un filino di rigor mortis, ecco i soldi di fine stagione per rimpinzare le lobby che tengono in vita artificialmente il caro estinto: biscazzieri, palazzinari, banchieri, costruttori di grandi opere inutili e di cacciabombardieri che cappottano negli hangar, e naturalmente giornali (ingrassati con 170 milioni per seguitare a mandarli in edicola all’insaputa dei lettori). Se la cosa si è venuta a sapere, diversamente da quando il Milleproroghe&marchette serviva a tacitare i dissenzienti, è perché stavolta si aggira per le Camere un Ufo, oggetto non ancora identificato e addomesticato: l’opposizione. Erano anni che non se ne vedeva l’ombra, o se c’era era così minoritaria da sfuggire ai radar. Dopo mesi di apprendistato, i 5Stelle hanno imparato il mestiere. Anziché restare in aula per garantire il numero legale come fa Sel, l’opposizione di Sua Maestà, escono al momento giusto. Presenziano. Spulciano. Scovano porcate.
Vivamente sconsigliato avvicinarli con strizzatine d’occhio per offrire qualcosa in cambio del silenzio: si rischia di essere filmati e sputtanati in Rete. Il classico granello di sabbia che inceppa l’ingranaggio. Sono 160 fra Camera e Senato, eppure riescono a restringere le “larghe intese” fino a minacciare di mandar sotto il governo (quello che, alla dipartita di B., Napo & Letta definirono “più forte e coeso”). Appena i marchettari vengono beccati col sorcio in bocca, fanno la faccina contrita e prorompono in un “ops, scusate, ci siamo sbagliati, ora rimediamo subito”. Inventano scuse e simulano sviste per nascondere le cambiali da pagare ai potentati che tengono in piedi un premier che vanta una popolarità del 29% e conserva la maggioranza solo grazie al premio incostituzionale del Porcellum e ai voti di noti frequentatori di se stessi – gli Alfanidi – che senza B. non avrebbero un voto nemmeno nelle rispettive famiglie. L’ultima balla, avallata dal monitino sfuso di Sua Maestà, è che il decreto Salva-Roma, il solito salame con dentro di tutto, sarebbe colpa di Boldrini e Grasso che non han “vigilato” sugli emendamenti. Le pazze risate: se Letta non c’entra, perché ha chiesto la fiducia sul decreto-salame? Ora però la stampa governativa (praticamente tutta) annuncia un mirabolante “Patto del 2014” e il direttore del Corriere chiede un “contratto di governo” come “ultima occasione per non fallire” e non favorire “Grillo e i populismi di ogni risma”. Il titolo fa il paio con quello del Corriere del 3 dicembre: “Napolitano chiede un programma”. Ecco cosa mancava al governo: un programma! A pensarci prima, sai quante cose si potevano fare. Purtroppo ad aprile se l’erano scordato. E vabbè, càpita, con tutto quel che hanno da fare, è andata così. Forse eravamo troppo generosi, parlando del becchino. Al momento si vede solo il cadavere: chi gli darà degna sepoltura deve ancora nascere, o va all’asilo.


(dal Fatto Quotidiano del 28 dicembre 2013)


venerdì 20 dicembre 2013

La leggerezza di chi dà vacanze premio ai serial killer



Sono sconcertanti le fughe dal carcere di due persone altamente pericolose che non sono rientrate dai permessi “premio”. 

Non meraviglia la fuga di soggetti senza scrupoli ma è deplorevole che vengano date a queste persone permessi "premio" e vengano lasciati uscire con estrema leggerezza. 

Naturale poi che una parte di questi non rientri, non ha nulla da perdere e cerca di scappare definitivamente. 
In questi casi i giudici, i medici, gli psicologi o comunque chi prende queste scellerate decisioni dovrebbero cominciare a pagare di persona in caso di evasione del detenuto al quale si è concesso la libertà di uscire. 

Forse la smetterebbero di appoggiare alla società il rischio di un crimine che si potrebbe evitare se non si facessero scelte a cuor leggero perché comunque saranno altri a pagare. 
Ed inoltre non si dovrebbero mobilitare forze di polizia, carabinieri, ecc. per tornarli a prendere mettendo a rischio pure la loro vita.

giovedì 19 dicembre 2013

Gli insegnanti lamentano il ritardo del pagamento ferie

In un articolo di Salvatore Cannavò pubblicato sul Fatto Quotidiano del 17 dicembre è riportata la polemica degli insegnanti per il ritardo del pagamento delle ferie non usufruite.
Capisco il disagio degli insegnanti della scuola sulle ferie pagate in ritardo rispetto agli altri anni ma farei loro notare che nel settore privato sono anni ormai che le ferie non si possono più monetizzare se non a fine rapporto di lavoro. Inoltre su quelle non usufruite entro 18 mesi dalla maturazione,  vanno anche pagati in anticipo i contributi all'Inps sia dal Datore di lavoro che dal lavoratore. Ritengo logico che, se queste persone sono assunte per l'anno scolastico, le ferie da pagare vengano conteggiate a fine rapporto in modo da non dover fare i conti due volte. E mi sembra normale che invece di essere sospesi durante le pause dalla scuola, vadano in ferie ( come succede in qualsiasi azienda privata che chiuda per il periodo estivo o Natalizio).
Altra cosa invece è il problema del precariato, ma pure questo esiste in qualsiasi settore privato da sempre. Purtroppo il settore pubblico ha avuto privilegi, sconti, premi, ecc. per decenni ed ora, per risparmiare soldi di tutti, deve cominciare a tirare la cinghia.. Chi lavora nel privato sa bene come i privilegi non siano mai esistiti e come ora si stanno perdendo anche i normali diritti acquisiti con lotte e scioperi.

venerdì 13 dicembre 2013

I soliti violenti nelle manifestazioni



In questi giorni vi è un grande caos a causa delle manifestazioni dei “Forconi”, o almeno a questi viene data la colpa dei disagi che si stanno verificando in varie città d’Italia. 

Il problema in queste proteste sono sempre gli infiltrati violenti a cui non interessa contestare ciò che fanno i nostri governanti ma creare confusione ai danni di persone che non hanno colpe o sono più deboli. E’ inconcepibile che vengano fatti danni al bene pubblico (che va poi ripristinato con i nostri soldi), a negozi, aziende o persone. 

Che vengano fatte minacce, abusi o violenze. In questo modo queste manifestazioni non servono a nulla, le persone che vogliono pacificamente protestare passano inosservate e vengono accusate dei danni provocati. Ed infine non vengono colpiti gli obiettivi che più dovrebbero risentirne, i quali continuano tranquillamente a fare il loro dannoso lavoro indisturbati e ben protetti.

mercoledì 11 dicembre 2013

Il conguaglio fiscale in busta paga 2013

Siamo a dicembre e, come tutti gli anni, si avvicina il momento del conguaglio fiscale in busta paga. Conguaglio che conviene sempre controllare perché, ormai da qualche anno, è diventato piuttosto elaborato ed abbastanza incomprensibile per chi non è del settore paghe.
Quindi ho pensato di spiegare in modo semplice ed il più possibile chiaro come controllare la propria busta paga e rendersi anche conto delle imposte pagate  e che si andranno a pagare nell’anno a venire.
Cominciamo col dire quali sono le imposte che “girano”normalmente in busta, con riferimento sempre alla competenza:
-irpef: va a conguaglio a fine anno
-imposta sostitutiva sull’aumento di produttività (es.premi produzione, straordinari, maggiorazioni turno): va a conguaglio a fine anno
-addizionale regionale e addizionale regionale aggiuntiva: si calcolano a fine anno e vengono trattenute in 10 rate, a partire da gennaio, l’anno successivo
-acconto addizionale comunale: viene calcolata nella misura del 30% su quella dell’anno precedente ad inizio anno e trattenuta in 9 rate da febbraio dello stesso anno. Nel conguaglio di fine anno viene sottratto l’importo già pagato.
-addizionale comunale: viene calcolata (sottraendo l’acconto) a fine anno e trattenuta in 10 rate l’anno successivo.
Le addizionali non sono dovute se non è dovuta Irpef.

Per procedere con il controllo si dovrà aver le tabelle delle aliquote che si trovano sul sito dell’Agenzia delle Entrate e poi:
Irpef:
-prendere la somma dell’imponibile fiscale di ogni mese (compreso dicembre e mensilità aggiuntive), calcolare l’imposta lorda con gli scaglioni come da tabella irpef
 calcolare le eventuali detrazioni per figli a carico, coniuge, lavoratore dipendente, ecc., secondo le formule segnalate in questa pagina:
http://www.pmi.it/impresa/contabilita-e-fisco/tutorial/63743/detrazioni-irpef-figli-a-carico-calcolo-e-aumenti-2013.html
 -sottratte le detrazioni dall’imposta lorda per ottenere l’imposta netta dovuta.

Imposta sostitutiva:
-prendere la somma degli eventuali imponibili soggetti a imposta sostitutiva e calcolare il 10% per ottenere l’imposta netta dovuta.
Fanno parte di questa categoria premi collettivi, straordinari o maggiorazioni turno dati da aziende che abbiano contratti collettivi con determinate caratteristiche. Qui si può trovare una buona spiegazione.
 http://job.fanpage.it/detassazione-produttivita-su-straordinari-lavoro-notturno-festivo/
Va detto che le modalità per l'azienda di assoggettare ad imposta sostitutiva i suddetti redditi sono diventate negli anni talmente complicati, incomprensibili e con requisiti impossibili per cui , nei fatti, sono impraticabili.

Addizionale regionale:
-prendere l’imponibile per l’addizionale (che normalmente coincide con quello fiscale), andare nella pagina del Dipartimento delle Finanze
prendere l’aliquota aggiuntiva della propria regione, sommata all’aliquota base del 1,23%, e gli scaglioni di reddito. Individuato il proprio scaglione l’aliquota complessiva va calcolata sull’intero imponibile (quindi non come l’Irpef).
L’importo ottenuto sarà scritto in cedolino paga ma non sarà sottratto in quanto verrà trattenuto a rate l’anno successivo (come spiegato sopra)

Addizionale comunale (la più complessa da verificare):
-prendere l’imponibile per l’addizionale (che normalmente coincide con quello fiscale), andare nella pagina del Dipartimento delle Finanze
scegliere il proprio comune per vedere l’aliquota applicata e se vi sono scaglioni di reddito non imponibili. Purtroppo qui ogni comune fa quello che vuole.
Una volta determinata l’aliquota, se si è sopra all’eventuale reddito escluso, questa può essere applicata all’intero reddito o a scaglioni (lo si vede dalla tabella). L’importo ottenuto sarà indicato in cedolino (con la sottrazione dell’acconto già pagato) e trattenuto in 10 rate l’anno successivo (come spiegato sopra.).

In questo modo si potrà controllare il proprio conguaglio e segnalare eventuali problemi all’ufficio paghe.
Purtroppo, anche se i software informatici sono sempre più affidabili, le norme in fatto di fisco (soprattutto locale) cambiano talmente spesso che non sono da escludere errori anche da parte di enti o aziende grosse.

Spero di essere stata abbastanza chiara.

Renzi è dappertutto!!



Sui giornali e in televisione siamo passati dall’ossessione di Silvio Berlusconi a quella di Matteo Renzi. In questi giorni, mentre viene ignorata o appena menzionata la protesta dei “Forconi”, si comincia (o si continua) a idolatrare Renzi come se fosse il nuovo salvatore della Patria. 


Vedremo cosa riuscirà a fare del suo partito e cosa otterrà di utile per migliorare la situazione difficile in cui si trova questo paese, ho seri dubbi al riguardo vedendo il poco impegno che ha messo nel fare il Sindaco di Firenze, perlomeno come presenza al suo posto di lavoro. 


Si può anche aspettare a giudicare ma sicuramente giornali e televisioni ne hanno già fatto il nuovo eroe e ne condividono tutte le parole, che sono tante, bisognerebbe aspettare i fatti.

martedì 10 dicembre 2013

Non lasciamo solo Di Matteo



Stanno diventando sempre più serie e insistenti le minacce al pm Nino Di Matteo che si occupa dell'importante e scabrosa inchiesta sulla trattativa Stato-Mafia. Verrebbe da chiedersi come mai le minacce si facciano così intense proprio ora che il Capo dello Stato è chiamato a testimoniare ma, al di là di questo, credo che noi cittadini dobbiamo cercare di proteggere questo coraggioso uomo che fa il suo lavoro con serietà e senza farsi intimidire. 
Dobbiamo fare rumore, farci sentire, divulgare la notizia del presunto attentato e non lasciarlo solo,  questo insieme  agli altri che si occupano della pericolosa inchiesta. Cerchiamo di fare in modo di non dover piangere un altro magistrato come è successo con Falcone, Borsellino ed altri che hanno dato la loro vita nel tentativo di trovare la verità sugli intrallazzi che vi sono chiaramente stati (e forse vi sono ancora) tra lo Stato e la mafia.

lunedì 9 dicembre 2013

Le sparate di Grillo



Grillo dice tante cose giuste ma a volte le spara veramente grosse. Dimentica di non essere più un comico ma di essere il creatore e la guida di un Movimento che è entrato in Parlamento e quindi le sue parole hanno un peso diverso da quando le diceva a teatro. 
Purtroppo chi è spontaneo e irruento, spesso dice le cose giuste in maniera eccessiva e usando le parole sbagliate. Questo dà adito a incomprensioni e attacchi da chi vuole volutamente fraintendere. 
Con la conseguenza di doversi rimangiare o correggere quanto detto. L’ennesima prova è stato il feroce attacco ai giornalisti che in parte è giusto (visto che molti giornali spesso attaccano il Movimento con accuse senza fondamento), ma che va oltre offendendo anche quelli che lavorano seriamente. Grillo dovrebbe smettere di pensare di essere infallibile e cercare di moderarsi per non mettere in difficoltà i suoi che stanno in Parlamento. Darebbe origine a meno attriti e non farebbe perdere tempo in discussioni inutili.

(pubblicato sul Fatto Quotidiano del 12 dicembre 2013)

giovedì 5 dicembre 2013

Ma tutte le leggi che sono state fatte con il Porcellum?



Come era prevedibile la Corte Costituzionale ha bocciato il Porcellum, l'assurda legge elettorale che ha permesso di mettere per 7 anni al governo persone non legittimate a starci. 
Si è dovuto arrivare a tanto perché i partiti, pur riconoscendo a parole che era una legge sbagliata, nei fatti non hanno mai preso la decisione di cambiarla. In fondo a tutti loro va bene così com’è perchè gli dà modo di scegliere le persone da eleggere senza dare voce ai cittadini e di entrare in parlamento con una maggioranza non rappresentativa del voto. Ora vedremo dove andranno a parare per mantenere ciò che gli fa comodo. Ma di tutto ciò che hanno prodotto tali governi che si sono succeduti in questi anni, tutti illegittimi, cosa dovrebbe rimanere? A partire dalle leggi vergogna di Berlusconi per arrivare alla rielezione del Capo dello Stato, passando per la riforma delle pensioni della Fornero varata dal governo Monti, ancora più illegittimo in quanto nemmeno passato per elezioni. Dovrebbero essere cancellati tutte le leggi, i decreti, ecc che queste persone hanno fatto senza averne il diritto né il dovere? Secondo me la risposta è sì.

giovedì 28 novembre 2013

Grazie a chi ha permesso la decadenza di B.



Finalmente l'obiettivo della decadenza di Silvio Berlusconi da senatore e la conseguente perdita dell'immunità parlamentare è stato raggiunto. 

Penso che il merito di ciò sia dovuto in parte all'entrata in parlamento del Movimento 5 Stelle che ha lottato per avere il voto palese costringendo così i votanti a mettere la faccia davanti ai cittadini ma anche davanti al decaduto che saprà così chi sono i "traditori" che lo hanno appoggiato fin che gli ha fatto comodo e che lo abbandonano nel momento cruciale. Questo succede quando una persona, facendosi forte della sua ricchezza, corrompe chiunque gli capiti tra le mani (e accetti di essere corrotto) per raggiungere i propri obiettivi. 
Ma penso che il merito sia anche di chi ha informato, detto, scritto e lottato perchè questo avvenisse. Il mio primo pensiero va all'unico giornale che non prende finanziamenti pubblici, il Fatto Quotidiano, ed a un giornalista libero come Marco Travaglio che da 20 anni scrive e parla di questa persona raccontando tutti i fatti successi con lucidità e coraggio, prendendosene tutti i conseguenti rischi ed attacchi che non sono mai mancati da parte di altra stampa e dalla stessa politica. 
 
A tutti loro va un mio sentito grazie.   

I problemi non sono certo finiti, ora bisogna continuare a lottare per far uscire dal parlamento tutte le altre persone che non sono degne di rappresentare noi cittadini e che nulla fanno per il nostro paese in un momento tanto critico.

mercoledì 27 novembre 2013

I punti della Legge di Stabilità approvata in Senato

Via libera dell’aula del Senato alla fiducia posta dal governo sul maxiemendamento sostitutivo della legge di Stabilità.
PROVVEDIMENTI - Dal reddito minimo garantito agli interventi sulle pensioni d’oro. Dagli sconti per l’Imu sui beni strumentali per le imprese alle detrazioni sulla prima casa. Fino alle cartelle esattoriali di Equitalia senza interessi. Le misure inserite nel maxiemendamento che riscrive la legge di Stabilitá, recepiscono le novitá annunciate nel corso della giornata dal Governo e dai relatori. Restano fuori alcune voci rilevanti, come l’indicizzazione delle pensioni, su cui c’è l’impegno ad intervenire alla Camera.
 CUNEO FISCALE - Secondo il testo approvato in commissione, ci sarà una detrazione massima di 225 euro per i redditi tra i 15mila e i 18mila euro, e benefici a degradare fino ai 32mila euro di reddito, e non 55mila come inizialmente previsto dal governo. Lo sconto verrà effettuato mensilmente e non con un ‘bonus’ una volta l’anno.
IMU IMPRESE: Lo sconto Imu sui beni strumentali d’impresa sarà del 30% per le deducibilità relative al periodo d’imposta del 2013 (da utilizzare nel 2014), mentre scenderà al 20% nei due anni successivi.
DETRAZIONI CASA - Le detrazioni sulla prima casa avranno un plafond di 500 milioni, che i comuni dovranno utilizzare per aiutare le famiglie meno abbienti.
REDDITO MINIMO - Arriva il fondo per il contrasto alla povertá, che andrá a finanziare il reddito minimo garantito. Le risorse arriveranno dalle pensioni d’oro (a partire da 90.000 euro).
PENSIONI D’ORO - Il contributo sulle pensioni d’oro partirá dal 6% per la parte eccedente quattordici volte il trattamento minimo Inps, (per gli assegni superiori ai 90.000 l’anno circa) e salirá fino al 18%, per la parte eccedente trenta volte il trattamento minimo Inps (oltre 193.000 euro circa all’anno).
STADI - Stop alla possibilitá di costruire ‘insediamenti edilizì insieme agli stadi, da parte di privati, mentre è previsto l’incremento del fondo di garanzia per le strutture giá esistenti.
CARTELLE EQUITALIA - Saranno pagate senza interessi.
PATTO STABILITÀ INTERNO - Viene allentato il patto di stabilitá interno, per un miliardo di euro, consentendo ai comuni che ne hanno la possibilitá di far ripartire i cantieri. -
CALAMITÀ NATURALI - Saranno le risorse risparmiate dalla riduzione del finanziamento pubblico ai partiti a finanziare il fondo contro le calamità naturali.
SPIAGGE - Non ci sarà alcuna misura le spiagge: non è prevista la sanatoria sulle pendenze nè la norma sulla sdemanializzazione delle aree marine.
PMI - Rafforzato il perimetro d’azione della Cassa depositi e prestiti per gli investimenti delle imprese, anche con la garanzia pubblica. Si prevede l’istituzione di un fondo per le pmi ed un fondo per i mutui prima casa delle famiglie, con prioritá per le coppie giovani, nuclei monoparentali e giovani con contratto di lavoro atipico.
EDITORIA- Arriva il fondo straordinario per gli interventi di sostegno all’editoria, con un plafond di 120 milioni nel triennio 2014-2016. Le risorse sono così divise: 50 milioni nel 2014, 40 milioni nel 2015 e 30 milioni nel 2016.
BUDELLI - Deroga alla normativa che consente allo Stato di esercitare il diritto di prelazione sull’isola stanziando i 3 mln di euro necessari. In base al provvedimento il diritto di prelazione viene esercitato dall’ente parco della Maddalena, che scade l’8 gennaio.
ELECTION DAY - Election Day solo la domenica a partire dal prossimo anno per ridurre le spese. A decorrere dal 2014 le operazioni di voto in occasione delle consultazioni elettorali o referendarie si svolgono nella sola giornata della domenica, dalle 7 alle 23.
PENSIONI - «Non siamo riusciti a intervenire, per migliorare indicizzazione delle pensioni. È un impegno che il governo conferma e che cercheremo di portare avanti alla Camera», afferma il viceministro dell’Economia, Stefano Fassina.

(fonte Il Corriere Economia)

martedì 26 novembre 2013

Anche i disoccupati possono usare il mod.730 per i rimborsi Irpef

I contribuenti che non hanno più un datore di lavoro e che vantano un credito fiscale possono comunque presentare il modello 730 ottenendo in tempi rapidi il rimborso delle imposte versate in più. Dal 2 al 30 settembre 2013 chi ha percepito redditi di lavoro dipendente o assimilati nel 2012 ma nel frattempo ha perso il posto di lavoro può presentare il 730 a un Caf o a un intermediario abilitato.
Il rimborso delle imposte a credito verrà direttamente effettuato dall'Agenzia delle Entrate. Per velocizzare ancor più i tempi è possibile comunicare il proprio Iban alle Entrate seguendo le istruzioni pubblicate sul sito internet dell'Amministrazione. La novità, contenuta nel Decreto del Fare (art. 51 bis, comma 4, Dl 69/2013), è resa operativa, a due giorni dalla pubblicazione della legge di conversione in Gazzetta Ufficiale, dal provvedimento del direttore dell'Agenzia firmato oggi. Tutti i passi da seguire sono illustrati nella circolare n. 28/E.

Come funziona il 730 per chi non ha più il lavoro
Possono presentare la dichiarazione dei redditi con il modello 730, invece che con il modello Unico, i contribuenti che hanno cessato il rapporto di lavoro senza trovare un nuovo impiego. Il 730 può essere presentato dal 2 settembre al 30 settembre 2013 per i redditi percepiti nel 2012, rivolgendosi a un Caf, o a un intermediario abilitato (commercialisti, consulenti del lavoro, etc). Per il 2013 questa possibilità è riconosciuta ai soli contribuenti che vantano un risultato finale della dichiarazione a credito mentre dall'anno prossimo sarà allargata anche a chi deve versare le imposte.

Cosa fare per ottenere il rimborso in tempi rapidi
Semplice e rapido l'accredito del rimborso fiscale sul proprio conto corrente bancario o postale. E' necessario comunicare l'Iban all'Agenzia delle Entrate compilando il modello disponibile sul sito internet www.agenziaentrate.it, nella sezione Cosa devi fare -Richiedere - Rimborsi - Accredito rimborsi su conto corrente. Il modello deve essere inviato utilizzando i servizi online dell'Agenzia oppure consegnato in un qualsiasi ufficio delle Entrate.
Il provvedimento e la circolare sono disponibili sul sito internet www.agenziaentrate.it - all'interno della sezione "Normativa e prassi".

(fonte Il Sole 24 Ore)

venerdì 22 novembre 2013

La solita casta che si protegge



La fiducia dimostrata dal governo per Anna Maria Cancellieri dimostra ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, che i parlamentari vivono in un mondo tutto loro volutamente indifferenti alle proteste dei cittadini. 

 Dimostrano di essere sempre la solita casta politica che protegge i propri eletti a turno, ognuno di loro si tiene ben stretta la propria sedia (pagata con un lauto stipendio) e difende il “colpevole” di turno in maniera che nessuno di loro possa essere buttato fuori, con il conseguente rischio che dica cose disdicevoli o parli di interessi comuni che è meglio tenere ben nascosti alla popolazione. E non possa entrare nessuno che sia contrario al sistema. 

Ovviamente, prima della fiducia, fanno promesse ipocrite di dimissioni poi regolarmente disattese perché nella realtà sanno benissimo che gran parte del parlamento li terrà ben fermi al loro posto e non rischiano nulla. Un teatrino che si ripete ogni volta che si scoprono intrallazzi di potere che dovrebbero farli vergognare ma che invece non li turba nemmeno.

(Pubblicato, in parte, sul Fatto Quotidiano del  24 novembre 2013)

mercoledì 20 novembre 2013

A volte Grillo le spara troppo grosse



Di solito ritengo che Grillo dica cosa giuste ma a volte esagera, spara snza pensare e va oltre il buon senso. Vedendo l’intervista trasmessa da Servizio Pubblico giovedì scorso, sono rimasta perplessa dalle cose populiste e senza fondamento che ha detto. Vorrebbe togliere la cassa integrazione per fare il reddito di cittadinanza. Vorrei ricordargli che la cig ordinaria è finanziata dalle aziende e dai dipendenti che versano i relativi contributi. 
La Cig in deroga è stata istituita per essere erogata, in caso di bisogno, anche ai soggetti che non fanno parte delle categorie coperte da cig odinaria e togliere quindi una disparità di trattamento anche all’interno della stessa azienda (es.gli apprendisti). Bisognerebbe far finanziare anche questa dalle aziende. Inoltre vi è l’indennità di disoccupazione per 8 mesi quando una persona perde il lavoro, sempre finanziata dai contributi versati. Perché si dovrebbe togliere questi ammortizzatori creando altra disoccupazione? Per dare un reddito di cittadinanza pagato come? In un paese serio ed onesto sarebbe una bellissima cosa. Peccato che in un paese dove l’evasione fiscale e contributiva è ai massimi livelli e dove vi sono parecchie persone che cercano di approfittare di ogni situazione,  finirebbe finanziato sempre dai soliti noti che non evadono per finire in tasca, in gran parte, ai soliti furbi.  
Grillo ha pure affermato che si dovrebbe dare il reddito di cittadinanza poi ognuno va a lavorare se vuole. Discorso populista oltre che assurdo. Vuole un paese di parassiti? Inoltre, nella proposta presentata in parlamento, prevede di prelevare i soldi dalle pensioni, comprese quelle minime pur se in misura minore. Questa sarebbe la proposta equilibrata di Grillo? Solo campagna elettorale demagogica e populista. 
L’unica cosa che otterrebbe dal governo attuale sarebbe di distruggere gli ammortizzatori sociali per avere un surrogato di reddito di cittadinanza (non ci sono certo i soldi per dare 1000 euro ad ogni cittadino come nel suo intento) che non servirebbe a nessuno.  
Perchè, come sempre succede in Italia, chi ne avrebbe veramente diritto diventerebbe scemo per averla con una burocrazia spaventosa, i furbi che lavorano in nero o hanno altre entrate, la avrebbero con facilità, come i falsi invalidi.

martedì 19 novembre 2013

Dal 2015 addio al tagliando assicurativo per auto

"Favorisca patente e assicurazione"» La temuta e tipica frase pronunciata dagli agenti, dopo aver intimato l’alt agli automobilisti, sta per andare in pensione.
Dal 18 ottobre entrerà in vigore un decreto ministeriale (9 agosto 2013, n. 110) che stabilisce la progressiva dematerializzazione dei contrassegni di assicurazione dei veicoli a motore su strada, attraverso la sostituzione degli stessi con sistemi elettronici o telematici. Al netto del burocratese significa che gli attuali tagliandi assicurativi esposti saranno sostituiti da sistemi elettronici o telematici.
Le pattuglie della stradale, dei carabinieri o della polizia locale che vorranno procedere al controllo, nel momento in cui fermeranno le automobili non dovranno più guardare il parabrezza ma si collegheranno a una banca dati istituita presso la direzione generale della Motorizzazione «alimentata in tempo reale dalle imprese di assicurazione» che darà loro una risposta immediata sulla regolare copertura assicurativa della vettura.

Non solo. Il sistema elettronico dialogherà anche con quelli di controllo del traffico come Tutor (in autostrada), autovelox di ultima generazione o telecamere delle Ztl (in città) che «leggono» le targhe e oltre al controllo della velocità potranno collegarsi al database dell’Associazione nazionale imprese assicurative. In questo modo, alle forze di polizia, verranno inviate segnalazioni sulle auto che non sono in regola con l’assicurazione obbligatoria (Rc auto) e gli automobilisti dovranno poi dimostrare invece la loro correttezza. Un problema che non riguarda pochi italiani. Secondo l’ultimo rapporto Ania, si stima che nel 2012, ci siano stati 3,1 milioni di veicoli senza Rc auto. All’incirca il 7 per cento del parco circolante. Una media che sale al 12 per cento nelle province del Sud ( con la punta estrema di quasi il 30 per cento a Napoli); si attesta al 6,4 per cento nel Centro mentre al Nord scende, si fa per dire, al 4,6 per cento.

«Questo sistema servirà sia a contrastare la piaga delle auto che circolano senza assicurazione sia quella della falsificazione dei contrassegni - spiega Vittorio Verdone, direttore centrale di Ania - e stroncherà questo vero e proprio mercato clandestino. Non solo grave per la sicurezza stradale ma anche costoso per la collettività onesta che paga i premi in maniera corretta. Gli stessi cittadini che oggi devono pure pagare per le vittime della pirateria stradale». Un problema attuale.
«Attuale e sempre più in aumento - argomenta Giordano Biserni, presidente dell’associazione amici e sostenitori polizia stradale - insieme alle fughe all’alt della polizia. Infrazioni commesse da persone che scappano dalla responsabilità coscienti di non essere in regola con i documenti necessari alla guida». Una delle tante battaglie che l’Asaps porta avanti da anni. «Ci auguriamo davvero che contribuisca ad una maggiore sicurezza sulle strade e - prosegue Biserni - per questo motivo l’avevamo auspicato già al momento della campagna iscrizioni dello scorso anno quando avevamo messo a disposizione dei nostri iscritti un testo utile a chi opera sulle strade e deve contrastare il fenomeno dei falsi tagliandi anche se sui social network ho letto che fra i nostri addetti ai lavori esiste qualche dubbio sul controllo “in tempo reale” con le banche dati. Vedremo fra non molto».

Già perché questo scenario non è uno dei tanti proclami annunciati e poi non realizzati. È stato ideato un anno fa con il decreto liberalizzazioni e secondo quanto si legge nel decreto del ministero dello Sviluppo economico, di concerto con quello dei Trasporti, è prevista una tempistica ben predefinita che porterà alla realizzazione entro il 18 ottobre del 2015. Questo periodo di tempo servirà per rispettare alcune scadenze tecnico-operative. Diciotto mesi serviranno per predisporre il database a cui si collegheranno, in tempo reale, le apparecchiature per i controlli automatici. Un anno per avviare le connessioni informatiche con cittadini e compagnie. Sessanta giorni per immettere le informazioni già presenti nella banca dati dell’Ania e 30 giorni perché la Motorizzazione renda operativa la struttura informatica del database in quello delle forze dell’ordine.


(fonte Il Corriere della Sera)
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venerdì 15 novembre 2013

L'addio di Gian Carlo Caselli

Leggo con dispiacere sul Fatto la notizia delle dimissioni anticipate del Procuratore Antimafia di Torino Gian Carlo Caselli. Stimo tantissimo quest?uomo che ritengo rappresenti l?Italia migliore. La magistratura perde un pezzo importante della sua forza, perde un uomo che ha fatto il suo lavoro in modo integerrimo, subendo minacce da
parte della mafia e ultimamente anche dalla parte violenta dei no Tav.
Un uomo che ha saputo fare con coraggio inchieste su potenti mafiosi come Brusca, ma anche su personaggi ai vertici della politica come
Andreotti o Dell?Utri. Inchieste che ha portato a termine con onore e ottimi risultati facendoli arrestare e processare insieme ad altre persone di importanza minore. A volte si è scontrato pure con lo
stesso Csm ma ha sempre tenuto la schiena dritta. Uomini come lui sono un esempio della magistratura efficiente, pulita e virtuosa.

(Pubblicato sul Fatto Quotidiano del 16 novembre 2013)

giovedì 14 novembre 2013

Bruno Tinti e i suoi discutibili articoli

Gli articoli di Bruno Tinti sul Fatto mi lasciano sempre perplessa, ma quello pubblicato il 12 novembre è sconcertante!!! (il link dell'articolo in questione)
Noi dovremmo non "sdegnarci" davanti ad un'accusa sbagliata??? Dovremmo non arrabbiarci se un innocente (che  potrebbe anche essere lui) va in galera al posto di un colpevole o per un delinquente che rimane in libertà con la possibilità di uccidere, stuprare, ecc.quaalcuno altro oltre a quello al quale ha già ha fatto danni???

Tutto questo per un "errore" di alcuni giudici poco attenti a quello che fanno ed ai testimoni che ascoltano, come è successo nel vergognoso caso Tortora??? Chissà a quanti, soprattutto innocenti, è successo ma non famosi e con i soldi come Tortora! E saranno ancora in galera con il colpevole in libertà!

Gli errori possono succedere, come in tutti i campi, ma che Tinti venga a dire che non ci si può sdegnare è veramente troppo! Probabilmente nel suo passato di giudice (?) ne avrà commessi parecchi se li giustifica in modo così vergognoso!

Spero vivamente che un giorno sparisca dalle pagine di questo giornale (di cui purtroppo è socio), perchè penso che persone egoiste, ricche (classico pensionato d'oro) e con così poca umiltà e buon senso non dovrebbero avere la possibilità di scrivere nemmeno sulla carta igienica.

Guerra agli ambulanti: la farsa di Rimini

Leggendo la lettera della Sig.ra Lucia sul senegalese davanti al supermercato, mi è venuto in mente l’assurdo controllo fatto dalla polizia di Rimini sui venditori ambulanti nelle spiagge.  

Nella stagione estiva un’auto della polizia girava sulla battigia tra Rimini e Riccione, mettendo a rischio bambini e bagnanti, per controllare che non vi fossero venditori abusivi.

Ovviamente l’auto si vedeva a grande distanza per cui i venditori scappavano frettolosamente non facendosi scoprire. Ma la cosa divertente era vedere i bagnanti avvertirli e mettersi in mezzo con lettini, asciugamani e oggetti vari per rallentare l’auto.

Questi (finti) controlli sono fatti per accontentare i negozianti che lamentano le mancate vendite a causa di questo fenomeno (se si volessero fare veri controlli si manderebbero agenti in borghese). Il danno vi è sicuramente, visto che i negozi regolari devono pagare affitti, imposte e contributi diversamente dagli abusivi.

Ma è anche vero che i villeggianti amano trovare i “banchetti” sulla riva perché rende più piacevole la passeggiata quotidiana. E quindi il Comune cerca un ridicolo compromesso.

(Pubblicato (cambiato in molte parti ma non nel senso) sul Fatto Quotidiano del 14 novembre 2013)

martedì 5 novembre 2013

Non è colpa di Halloween



In questi giorni ho letto critiche per la festa di Halloween in quanto si dice che porti violenza, caos e feriti. La festa può piacere o meno, ma incolpare l’evento della degenerazione di alcune persone non è una scusa valida. 
Purtroppo l’abitudine molto diffusa da parte di ragazzi, anche molto giovani, di bere tantissimi alcolici è un grosso problema della società che non viene preso in considerazione con la giusta attenzione. 
Ogni evento pubblico diventa motivo di uscire dagli schemi e, con l’ebbrezza e la forza che dà l’alcool, comportarsi in maniera violenta e provocatoria. 
I soldi in tasca per una bottiglia di birra non mancano mai e spesso si vedono ragazzi passeggiare anche in pieno giorno con bottiglie in mano (che poi maleducatamente abbandonano vuote ovunque in strada). 
Si parla tanto di droga ma si guarda molto poco a questo flagello che sta portando tanti ragazzi sulla strada dell’alcolismo e che comporta comportamenti violenti mettendo  in pericolo sè stessi, cose e, purtroppo, altre persone.


lunedì 28 ottobre 2013

Se ne fregano dell'Italia


Vedendo per l’ennesima volta in questi giorni come si stanno muovendo con la Costituzione è sempre più chiaro come chi ci governa non abbia nessun rispetto per le nostre proteste, le nostre manifestazioni, le nostre richieste. Non capiscono la crisi profonda in cui versa il paese o, più probabile, non gli interessa perché in qualche modo se la caveranno comunque, magari scappando in qualche paradiso fiscale con la valigia già pronta nell’armadio, in caso di fallimento del paese.

Travaglio a Servizio Pubblico ha detto che per loro le leggi non valgono. Verissimo perchè sono loro stessi che le fanno, sono loro stessi che, dovendosi coprire uno con l'altro le proprie marachelle, si accordano per fare regole, leggi, decreti per salvarsi e tenersi anche la troppo pagata poltrona. Non ultima la probabile amnistia accompagnata da un bel indulto per salvare lui, il solito personaggio che governa da 20 anni indisturbato, pensata dal Capo dello Stato con la scusa di vuotare le carceri che vengono tenute volutamente strapiene per potere, periodicamente, buttare fuori qualcuno dei loro insieme a migliaia di delinquenti.

Questi personaggi ormai fanno tutto alla luce del sole senza vergogna, senza ritegno perchè sanno che nessuno di loro li tradirà ed i cittadini hanno talmente tanti problemi a trovare i soldi per mangiare che pensano ad altro.

(pubblicato, in parte, sul Fatto Quotidiano del 26 ottobre 2013)

giovedì 17 ottobre 2013

Novità sulle tasse degli italiani (onesti...)

Un riepilogo di come saranno le tasse che gravano sugli italiani onesti (gli evasori molte le schivano alla faccia di chi le paga anche per loro...):

Accise
La clausola di salvaguardia dell'operazione spending review sono le accise. Toccherà alle imposte indirette su tabacchi, alcol e benzine coprire l'eventuale o il parziale insuccesso dei tagli di spesa pubblica. Con un aumento che potrà toccare i 10 miliardi di euro nel triennio 2015-2017
Ace
È l'aiuto alla crescita economica. In realtà già esiste ed è un'agevolazione introdotta dalla manovra salva-Italia del dicembre 2011 per premiare quelle società che invece di distribuire utili li lasciano per rafforzare il capitale o nelle quali i soci apportano nuove risorse. In pratica è una deduzione del 3% sul rendimento dei maggiori fondi destinati alla capitalizzazione. La legge di stabilità punta a un aumento a "tappe" della percentuale: l'aliquota passerà al 4% per l'anno d'imposta 2014, al 4,5% per il 2015 e al 4,75% per il 2016.
Bollo sugli atti telematici
Neanche la digitalizzazione si salva dalle tasse. Dal 2014 scatterà, infatti, una nuova imposta di bollo sugli atti telematici emessi o inviati dalle pubbliche amministrazioni. Si pagherà 16 euro e il nuovo balzello sarà dovuto anche per rilascio di certificati, estratti, copie in formato digitale.
Bollo sugli estratti conto
Si scrive imposta di bollo su comunicazioni relative a prodotti finanziari, si legge bollo sugli estratti conto che riguarda però anche i depositi bancari e postali (i cosiddetti conti deposito), anche se rappresentati da certificati. Nei contratti con durata prolungata nel tempo, infatti, il cliente ha diritto a ottenere dalla banca almeno una volta all'anno una comunicazione analitica con una dettagliata informazione sullo svolgimento del rapporto o dell'andamento del deposito titoli. All'interno ci sono l'estratto conto, il saldo, un quadro aggiornato delle condizioni economiche applicate. Finora il bollo applicato è dell'1,5 per mille. La legge di stabilità punta a portare la mini-patrimoniale introdotta dal Governo Monti al 2 per mille. Attenzione non subiranno rincari di imposta i conti correnti ma soltanto i depositi finanziari. Mentre non è stato previsto un aumento della tassazione delle rendite finanziarie.
Contributo unificato
È uno dei tanti balzelli occulti che gli italiani saranno chiamati a pagare. Tecnicamente non è una tassa ma con la legge di stabilità il contributo fisso di 8 euro per depositare un ricorso salirà direttamente a 25 euro.
Cuneo fiscale
Il cuneo fiscale è la differenza tra quanto pagato dalle imprese e quanto effettivamente percepito dal dipendente in busta paga. Questo gap è rappresentato da tasse e contributi. Negli ultimi mesi si è discusso molto sulla riduzione di questa differenza per favorire la crescita economica. La legge di stabiliotà interviene sia sul fronte imprese che su quello dei lavoratori dipendenti, per cui è previsto un aumento delle detrazioni. Sul fronte imprese dall'anno d'imposta 2014 sarà possibile la deduzione Irap del costo del lavoro per ogni neoassunto fino a un massimo di 15mila euro. Prevista anche la decontribuzione Inail per le imprese. Un provvedimento dell'economia e del Lavoro sarà chiamato a stabilire a partire dal 1° gennaio 2014 la riduzione dei premi e contributi per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, nel limite complessivo di un miliardo di euro annui. A questo si aggiunge anche la restituzione completa del contributo addizionale 1,4% Aspi (assicurazione sociale per l'impiego) nel caso di trasformazione del rapporto di lavoro a tempo determinato in rapporto di lavoro a tempo indeterminato.
Detrazioni sul lavoro
L'altra "gamba" della riduzione del cuneo fiscale è rappresentata dall'aumento delle detrazioni Irpef per i lavoratori dipendenti e ssimilati (borse di studio, compensi ai soci delle cooperative o quelli degli amministratori). Un "bonus "in busta paga variabile a seconda del reddito ma che – come precisa Palazzo Chigi – si attesterà intorno ai 150 euro annui per chi guadagna tra i 15mila e i 20mila euro: in pratica circa 13 euro al mese. Riguarderà circa 16 milioni di contribuenti, naturalmente l'importo sarà più ridotto man mano che il reddito del dipendente si avvicina alla soglia dei 55mila euro.
Ecobonus
Si allunga la vita dei maxi-sconti fiscali sugli immobili. Il bonus sui lavori in casa rimarrà al 50% fino al 31 dicembre 2014 per un tetto massimo di spesa di 96mila euro e scenderà poi al 40% per tutto il 2015. Prolungato anche per tutto il 2014 il bonus per l'acquisto di mobili e arredamenti in abitazioni in cui sono stati effettuati lavori di ristrutturazione: la detrazione Irpef sarà del 50% fino a un tetto massimo di 10mila euro. Allo stesso modo l'ecobonus per gli interventi di riqualificazione e risparmio energetico resterà al 65% fino a tutto il 2014 per poi scendere al 50% nel 2015.
Filtro ai rimborsi fiscali

I rimborsi superiori a 4mila euro saranno passati al setaccio dell'agenzia delle Entrate, che sarà chiamata a verificare già dal prossimo anno se sono effettivamente spettanti le detrazioni per carichi familiari. Controlli entro sei mesi dalla scadenza per la trasmissione del modello 730. Dopo di che se sarà tutto in regola, il rimborso verrà erogato direttamente dall'Agenzia. Un controllo aggiuntivo che nei fatti posticipa all'anno d'imposta successivo il diritto a recuperare le maggiori imposte versate.
Imposta sostitutiva
Anche se è un'imposta può avere un effetto positivo. La legge di stabilità riapre i battenti della rivalutazione dei beni d'impresa. L'operazione passa attraverso il pagamento di un'imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e dell'Irap con aliquota pari al 16% sui beni ammortizzabili e al 12% sugli altri.
Imu
L'imposta più contestata o quanto meno quella più al centro dei dibattiti politici esce in versione ridotta dal restyling della legge di stabilità. Scompare, infatti, dall'abitazione principale (ad eccezione delle case di lusso) dove debutterà il nuovo tributo che si chiamerà Tasi. Rimane, però, sulle seconde case e sugli altri fabbricati come per esempio quelli d'impresa, che continueranno a portare nelle casse di Stato e Comuni la parte più cospicua del gettito derivante dalla tassazione immobiliare.
Tarip
Per ora arriva la Tari, la nuova tassa sulla raccolta rifiuti. Ma l'obiettivo si chiama Tarip. In pratica il prelievo sui rifiuti sarà configurato sul principio del «più consumi, più paghi». In futuro quindi l'importo da pagare sarà collegato al costo per lo smaltimento dei rifiuti prodotti e non alla dimensione della proprietà immobiliare. Una tariffa puntuale che dovrà premiare in termini di minor prelievo il maggior ricorso alla raccolta differenziata.
Tassa per i concorsi
Avanti un'altra. Chi aspira a entrare nel mondo delle professioni legali dovrà pagare un contributo extra. Si parte con 50 euro, ma in futuro l'importo potrà essere aggiornato all'inflazione. A pagare saranno i partecipanti agli esami di avvocato, al concorso di notaio e al concorso per magistrato ordinario.
Trise
Via l'Imu e la Tares sulla prima casa, arriva il Trise (tributo sui servizi comunali). Sarà composto da Tari (tassa sulla raccolta rifiuti) e Tasi (tassa sui servizi indivisibili). La Tari sarà una tariffa e sarà commisurata alla superficie calpestabile già utilizzata per pagare fin qui Tarsu, Tia 1 e Tia 2. Per poi trasformarsi più avanti in Tarip, una tariffa commisurata al tipo di rifiuti prodotti. La Tari sarà pagata da chi occupa l'immobile. La Tasi invece sarà un tributo con un'aliquota massima del 2,5 per mille nel 2014 e sarà calcolata sul valore catastale dell'immobile. A pagare è il proprietario ma se la casa è affittata l'inquilino sarà chiamato a contribuire per una quota compresa tra il 10 e il 30% dell'importo complessivo.
Tax expenditures
Sono le agevolazioni fiscali. Ritorna di nuovo l'obiettivo di un'operazione di riordino, naufragato nei precedenti tentativi degli ultimi due anni. Stavolta l'operazione è più circoscritta e mette nel mirino le sole detrazioni al 19 per cento. La data chiave è il 31 gennaio 2014: se non verranno emanati provvedimenti di razionalizzazioni allora si applicherà un taglio lineare. In pratica, le detrazioni attualmente al 19%, come tra le altre quelle per spese sanitarie o per interessi sui mutui, scenderanno al 18% con effetto retroattivo già sul 2013 per poi attestarsi al 17% dal 2014 in poi.
Visto di conformità
Niente compensazioni da 15mila euro in su senza il "bollino di qualità". La regola prevista finora per l'Iva si allarga anche a imposte sui redditi, Irap e sostitutive. Che cosa vuol dire? Chi ha un credito d'imposta da 15mila euro in su non può spenderlo in compensazione su altre tasse o contributi che deve pagare se non ha prima ricevuto l'attestazione da parte del Caf o professionisti abilitati che i dati esposti nella dichiarazione dei redditi sono conformi ai documenti esibiti dai contribuenti e che sono correttamente indicati. Visto gli importi in gioco è una misura destinata a limitare soprattutto le compensazioni di imprese e lavoratori autonomi. Con buona pace del bel proposito lanciato poche settimane fa dal Parlamento con la delega fiscale sulle compensazioni "libere" tra debiti e crediti fiscali.

(fonte Il Sole 24 ore)



mercoledì 16 ottobre 2013

Legge di stabilità inutile (16 ottobre 2013)



Mentre giornali e televisioni si occupano di dove mettere a “riposare” il nazista Priebke il nostro governo vara la Legge di Stabilità, che naturalmente disillude le tante promesse fatte. 
Sicuramente, tra le varie mosse approvate, la più inutile è l’aumento della detrazione base per i dipendenti che, passando da 1338 euro a 1510, lascia in busta paga ben 14 euro e 33 centesimi con i quali dovremmo risanare il bilancio delle famiglie. Sicuramente questa ignobile riduzione di imposte non andrà a compensare quelli che saranno gli aumenti per la nuova imposta sulla casa che, per giunta, andrà a gravare anche sugli inquilini che quasi sempre, almeno coi privati, pagano già affitti stratosferici. Vorrei ricordare a Letta, che si vanta di non avere alzato le imposte, che l’Iva è aumentata di un punto sull’aliquota più alta solo 16 giorni fa e che la manovra prevede l’ennesimo aumento dell’imposta di bollo (aumento già fatto in maniera pesante dal governo Monti) che andrà a tassare i depositi bancari che spesso sono frutto di lavoro già tassato. Tolto il blocco del rinnovo dei contratti al pubblico impiego che di sicuro non aiuterà la ripresa, tutto il resto è solo uno spostamento di danaro da una parte all’altra. Cosa che ben poco andrà ad incidere sulle famiglie ed i redditi più bassi per migliorarne le condizioni.
(pubblicato sul Fatto Quotidiano del 17/10/13)

La bozza della legge:
http://www.leggioggi.it/wp-content/uploads/2013/10/ddl_stabilita_2014.pdf

I venti punti in breve:
1. La legge di stabilità prevede interventi per 11,6 miliardi di euro nel 2014, complessivamente per 27,3 miliardi di euro nel triennio che termina nel 2016.

2. Il governo prevede per il 2014 sgravi fiscali complessivi per 3,7 miliardi di euro.
3. È previsto il recupero di circa 8,6 miliardi di euro attraverso tagli alla spesa e nuovi interventi fiscali.
4. Non sono previsti tagli alla sanità.
5. Taglio del cuneo fiscale a partire dal 2014 con 2,5 miliardi di euro: 1,5 miliardi attraverso la riduzione dell’IRPEF per le fasce medie e basse, 40 milioni per la riduzione dell’IRAP e 1 miliardo per ridurre i contributi sociali aziendali. Le detrazioni IRPEF per i lavoratori si fermano a 1.510 euro e non più al previsto aumento di 1.600 euro.
6. TARES (Tassa Rifiuti e Servizi) e IMU (Imposta Municipale Unica) sulle prime case non di lusso sono sostituite con la TRISE (Tributo sui Servizi), che a sua volta si divide in due parti e cioè la TARI per i rifiuti e la TASI sui cosiddetti “servizi indivisibili” (le attività comunali offerte a tutti e non individualmente, come la polizia locale, gli uffici tecnici, l’anagrafe, eccetera).
7. L’importo della TARI sarà determinato sulla base della superficie delle proprietà come avveniva già per la TARSU, la TASI avrà un’aliquota di partenza pari all’1 per mille con stessa base imponibile dell’IMU.
8. Tra il 2014 e il 2016 riduzione delle tasse per le imprese di 5,6 miliardi di euro e di 5 miliardi per i lavoratori.
9. L’imposta di bollo per le comunicazioni relative ai prodotti finanziari aumenta, passando dall’1,5 per mille di quest’anno al 2 per mille per il 2014. Il bollo non si paga per le comunicazioni legate ai fondi sanitari e a quelli pensionistici. In questo modo il governo confida di recuperare 900 milioni di euro.
10. Sono prorogati di un anno gli incentivi per le ristrutturazioni che prevedono un bonus del 65 per cento sulle spese per il risparmio energetico (“ecobonus”) e del 50 per cento per quelle semplici. Dal 2015 le aliquote scenderanno.
11. Entro fine anno saranno venduti a Cassa Depositi e Prestiti Spa, la società finanziaria partecipata al 70 per cento dal ministero dell’Economia, immobili per circa 500 milioni di euro. L’operazione servirà per ridurre in parte il debito pubblico, ritoccando il rapporto tra deficit e Prodotto Interno Lordo (PIL) per il 2013. L’operazione sarà ripetuta nei prossimi due anni e le dismissioni dovrebbero fruttare 1,5 miliardi di euro.
12. Viene rivisto il sistema di calcolo del “patto di stabilità” interno degli enti locali, quello che devono rispettare i comuni e che è stato spesso criticato dai sindaci per essere rigido al punto da impedire nuovi investimenti. Ai comuni dovrebbero arrivare circa 1,5 miliardi di euro in seguito allo sblocco di diverse risorse.
13. Saranno aumentate le deduzioni dell’ACE (Aiuto alla Crescita Economica), il meccanismo introdotto dal governo Monti per incentivare la capitalizzazione delle società. Nel 2014 la deduzione passerà dal 3 per cento al 4,2 per cento.
14. Sono messi a disposizione 250 milioni di euro per la social card, che potrà essere usata anche dagli immigrati con permesso di soggiorno per lungo periodo. Previsti 250 milioni di euro per il fondo per i non autosufficienti.
15. È previsto un “contributo di solidarietà” per gli esodati, che sarà ottenuto attraverso un prelievo (ripetuto per tre anni) del 5 per cento dalle pensioni nella fascia tra i 100mila e i 150mila euro lordi l’anno, del 10 per cento per le pensioni sopra i 150mila euro lordi e del 15 per cento per le pensioni sopra i 200mila euro.
16. Blocco della contrattazione per gli impiegati pubblici per tutto il prossimo anno. Viene progressivamente modificato il turn over (la sostituzione degli impiegati che vanno in pensione con nuovi assunti): nel 2015 ci saranno assunzioni per il 40 per cento dei ritiri, nel 2016 per il 60 per cento e nel 2017 per l’80 per cento.
17. Al Piano nazionale per la banda larga sono destinati 20,75 milioni di euro.
18. Il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, quello che serve per ottenere con meno difficoltà un prestito, prevede fondi per 1,6 miliardi di euro spalmati sui prossimi tre anni.
19. Per trasporti e infrastrutture sono previsti 400 milioni per le Ferrovie, 335 milioni per l’ANAS e 400 milioni di finanziamento per il MOSE, il sistema di paratie per proteggere Venezia dall’acqua alta.
20. Alle università andranno 230 milioni di euro ed è previsto per il 2014 un aggiustamento della spesa per le scuole paritarie con nuove risorse per 220 milioni di euro.

(fonte Il Sole 24 ore)