"Favorisca patente e assicurazione"» La temuta e tipica frase pronunciata
dagli agenti, dopo aver intimato l’alt agli automobilisti, sta per
andare in pensione.
Dal 18 ottobre entrerà in vigore un decreto
ministeriale (9 agosto 2013, n. 110) che stabilisce la progressiva
dematerializzazione dei contrassegni di assicurazione dei veicoli a
motore su strada, attraverso la sostituzione degli stessi con sistemi
elettronici o telematici. Al netto del burocratese significa che gli
attuali tagliandi assicurativi esposti saranno sostituiti da sistemi
elettronici o telematici.
Le pattuglie della stradale, dei
carabinieri o della polizia locale che vorranno procedere al controllo,
nel momento in cui fermeranno le automobili non dovranno più guardare il
parabrezza ma si collegheranno a una banca dati istituita presso la
direzione generale della Motorizzazione «alimentata in tempo reale dalle
imprese di assicurazione» che darà loro una risposta immediata sulla
regolare copertura assicurativa della vettura.
Non solo. Il sistema elettronico dialogherà anche con quelli di controllo
del traffico come Tutor (in autostrada), autovelox di ultima
generazione o telecamere delle Ztl (in città) che «leggono» le targhe e
oltre al controllo della velocità potranno collegarsi al database
dell’Associazione nazionale imprese assicurative. In questo modo, alle
forze di polizia, verranno inviate segnalazioni sulle auto che non sono
in regola con l’assicurazione obbligatoria (Rc auto) e gli automobilisti
dovranno poi dimostrare invece la loro correttezza. Un problema che non
riguarda pochi italiani. Secondo l’ultimo rapporto Ania, si stima che
nel 2012, ci siano stati 3,1 milioni di veicoli senza Rc auto.
All’incirca il 7 per cento del parco circolante. Una media che sale al
12 per cento nelle province del Sud ( con la punta estrema di quasi il
30 per cento a Napoli); si attesta al 6,4 per cento nel Centro mentre al
Nord scende, si fa per dire, al 4,6 per cento.
«Questo sistema servirà sia a contrastare la piaga delle auto che
circolano senza assicurazione sia quella della falsificazione dei
contrassegni - spiega Vittorio Verdone, direttore centrale di Ania - e
stroncherà questo vero e proprio mercato clandestino. Non solo grave per
la sicurezza stradale ma anche costoso per la collettività onesta che
paga i premi in maniera corretta. Gli stessi cittadini che oggi devono
pure pagare per le vittime della pirateria stradale». Un problema
attuale.
«Attuale e sempre più in aumento - argomenta Giordano
Biserni, presidente dell’associazione amici e sostenitori polizia
stradale - insieme alle fughe all’alt della polizia. Infrazioni commesse
da persone che scappano dalla responsabilità coscienti di non essere in
regola con i documenti necessari alla guida». Una delle tante battaglie
che l’Asaps porta avanti da anni. «Ci auguriamo davvero che
contribuisca ad una maggiore sicurezza sulle strade e - prosegue Biserni
- per questo motivo l’avevamo auspicato già al momento della campagna
iscrizioni dello scorso anno quando avevamo messo a disposizione dei
nostri iscritti un testo utile a chi opera sulle strade e deve
contrastare il fenomeno dei falsi tagliandi anche se sui social network
ho letto che fra i nostri addetti ai lavori esiste qualche dubbio sul
controllo “in tempo reale” con le banche dati. Vedremo fra non molto».
Già perché questo scenario non è uno dei tanti proclami annunciati
e poi non realizzati. È stato ideato un anno fa con il decreto
liberalizzazioni e secondo quanto si legge nel decreto del ministero
dello Sviluppo economico, di concerto con quello dei Trasporti, è
prevista una tempistica ben predefinita che porterà alla realizzazione
entro il 18 ottobre del 2015. Questo periodo di tempo servirà per
rispettare alcune scadenze tecnico-operative. Diciotto mesi serviranno
per predisporre il database a cui si collegheranno, in tempo reale, le
apparecchiature per i controlli automatici. Un anno per avviare le
connessioni informatiche con cittadini e compagnie. Sessanta giorni per
immettere le informazioni già presenti nella banca dati dell’Ania e 30
giorni perché la Motorizzazione renda operativa la struttura informatica
del database in quello delle forze dell’ordine.
(fonte Il Corriere della Sera)
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