In un articolo di Salvatore Cannavò pubblicato sul Fatto Quotidiano del 17 dicembre è riportata la polemica degli insegnanti per il ritardo del pagamento delle ferie non usufruite.
Capisco il disagio degli insegnanti della scuola sulle ferie pagate in
ritardo rispetto agli altri anni ma farei loro notare che nel settore
privato sono anni ormai che le ferie non si possono più monetizzare se non a fine rapporto di lavoro. Inoltre su quelle non usufruite entro 18 mesi dalla maturazione, vanno anche pagati in anticipo i contributi all'Inps sia dal Datore di lavoro che dal lavoratore. Ritengo logico che, se queste persone sono assunte per l'anno scolastico, le ferie da pagare vengano conteggiate a fine rapporto in modo da non dover fare i conti due volte. E mi sembra normale che invece di essere sospesi durante le pause dalla scuola, vadano in ferie ( come succede in qualsiasi azienda privata che chiuda per il periodo estivo o Natalizio).
Altra cosa invece è il problema del precariato, ma pure questo esiste in qualsiasi settore privato da sempre. Purtroppo
il settore pubblico ha avuto privilegi, sconti, premi, ecc. per decenni
ed ora, per risparmiare soldi di tutti, deve cominciare a tirare la
cinghia.. Chi
lavora nel privato sa bene come i privilegi non siano mai esistiti e
come ora si stanno perdendo anche i normali diritti acquisiti con lotte e
scioperi.
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