martedì 13 ottobre 2015

Renzi verso il nuovo schiavismo sul lavoro



Continua l’impegno del presidente del Consiglio Matteo Renzi per riportare lo schiavismo nel mondo del lavoro. 

Non è bastata l’abolizione dell’art.18 rendendo tutti precari, le contestazioni al diritto di sciopero, il cambio delle regole per l’accesso alla cig ordinaria (finanziata dalle aziende con i contributi); ora vuole addirittura togliere i contratti nazionali di lavoro (su esempio del suo caro amico Sergio Marchionne) rimuovendo l’unico baluardo di diritto che ancora rimane ai lavoratori. 

Togliendo i contratti nazionali i datori di lavoro, che già spesso li usano al margine della legalità e sfruttano i lavoratori con paghe ai minimi e orari assurdi, potranno sbizzarrirsi a trovare metodi di moderno schiavismo forti del fatto che il lavoro, per quanto ne dicano i dati trionfanti sventolati dal governo, continua a mancare e trovare un’occupazione stabile e dignitosa è sempre più difficile.
(pubblicato su Libero del 15/10/15)
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