lunedì 22 settembre 2014

Lettera a Renzi sul lavoro



Caro Matteo Renzi, la riforma del lavoro, nominata “Jobs act”, che lei hai in mente non aiuterà a creare posti di lavoro, ma anzi produrrà ulteriore disoccupazione. Non si risolve il problema della disoccupazione giovanile (e non solo) rendendo precario anche chi lavora, quando non vi sono politiche per creare occupazione. 

Eliminare l’art.18 che tutela i lavoratori da licenziamenti immotivati, creerà solo ulteriori allontanamenti. Inoltre la previsione di togliere la cassa integrazione in deroga, che tutela i settori non coperti da quella ordinaria, e ridurre quella ordinaria, che sta aiutando tante piccole e medie imprese ad affrontare la crisi senza licenziare, può solo provocare ulteriore disoccupazione mettendo le aziende che non vorrebbero licenziare perché lavorano in maniera discontinua e non sono in situazioni economiche drammatiche, a non avere altra scelta. Inoltre non va dimenticato che la cassa integrazione ordinaria è alimentata dai contributi versati negli anni dalle stesse aziende che ne usufruiscono. 

Soprattutto quando tutto ciò è accompagnato da un ipotetico sussidio o reddito minimo garantito per chi perde il lavoro ben lontano da venire, visto che mancano le risorse economiche o, meglio, non si vogliono trovare perché non si vuole andare a cercarle dove ci sono.  Per creare occupazione va combattuta la corruzione, va semplificata la burocrazia, vanno ridotte le imposte sul lavoro sia per le aziende che per i lavoratori, va combattuta seriamente l’evasione fiscale, vanno incentivate le aziende a rimanere in Italia rendendole competitive e vanno disincentivate quelle che si trasferiscono all’estero togliendoli eventuali finanziamenti pubblici avuti negli anni. E, soprattutto, vanno fatti investimenti nei settori dove l’Italia può essere competitiva, come il turismo, l’immenso patrimonio artistico e culturale, il made in Italy amato in tutto il mondo, la grande produttività di aziende medio/piccole in tutti i settori. 

Tutto questo non c’è nei suoi progetti per creare occupazione, vi è solo l’intento di togliere i diritti del lavoro conquistati in anni di lotte e scioperi, di creare ulteriore insicurezza nelle persone, paura nel futuro che ovviamente creerà ulteriore calo dei consumi in un spirale senza fine. Forse caro Renzi, visto che lei è persona giovane e determinata, dovrebbe rivedere tutto ciò che ha in mente di fare e guardare quello che hanno fatto, nel bene o nel male, paesi che sono già passati attraverso questa profonda crisi e prendere esempio dalle scelte positive. Capisco che ci vuole molto coraggio e potrebbe avere molti potenti contro, ma avrebbe i cittadini che l’hanno votata alle europee (non va dimenticato che il suo non è comunque un governo scelto con regolari elezioni nazionali e che quindi non dovrebbe prendere decisioni che stravolgono la nostra Costituzione) dalla sua parte con un sostegno che ora sta scemando.
(pubblicato in parte sul Fatto Quotidiano del 1 ottobre 2014)
(pubblicata in parte su Libero del 25 settembre 2014)

2 commenti:

  1. Cara amica, condivido da sempre quello che scrivi, ma credo che sia giunto il momento di smettere di scrivere e di agire, anzi di reagire andando tutti insieme a riprenderci i nostri diritti e l'ITALIA, o quello che ne rimane. In bocca al lupo.

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    1. Sono d'accordo, non si esce da questa situazione in maniera democratica, purtroppo.

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