Caro Matteo Renzi, la riforma del lavoro, nominata “Jobs
act”, che lei hai in mente non aiuterà a creare posti di lavoro, ma anzi
produrrà ulteriore disoccupazione. Non si risolve il problema della
disoccupazione giovanile (e non solo) rendendo precario anche chi lavora,
quando non vi sono politiche per creare occupazione.
Eliminare l’art.18 che
tutela i lavoratori da licenziamenti immotivati, creerà solo ulteriori allontanamenti.
Inoltre la previsione di togliere la cassa integrazione in deroga, che tutela i
settori non coperti da quella ordinaria, e ridurre quella ordinaria, che sta
aiutando tante piccole e medie imprese ad affrontare la crisi senza licenziare,
può solo provocare ulteriore disoccupazione mettendo le aziende che non
vorrebbero licenziare perché lavorano in maniera discontinua e non sono in
situazioni economiche drammatiche, a non avere altra scelta. Inoltre non va
dimenticato che la cassa integrazione ordinaria è alimentata dai contributi
versati negli anni dalle stesse aziende che ne usufruiscono.
Soprattutto quando
tutto ciò è accompagnato da un ipotetico sussidio o reddito minimo garantito
per chi perde il lavoro ben lontano da venire, visto che mancano le risorse
economiche o, meglio, non si vogliono trovare perché non si vuole andare a cercarle
dove ci sono. Per creare occupazione va
combattuta la corruzione, va semplificata la burocrazia, vanno ridotte le
imposte sul lavoro sia per le aziende che per i lavoratori, va combattuta
seriamente l’evasione fiscale, vanno incentivate le aziende a rimanere in
Italia rendendole competitive e vanno disincentivate quelle che si
trasferiscono all’estero togliendoli eventuali finanziamenti pubblici avuti
negli anni. E, soprattutto, vanno fatti investimenti nei settori dove l’Italia
può essere competitiva, come il turismo, l’immenso patrimonio artistico e
culturale, il made in Italy amato in tutto il mondo, la grande produttività di
aziende medio/piccole in tutti i settori.
Tutto questo non c’è nei suoi
progetti per creare occupazione, vi è solo l’intento di togliere i diritti del
lavoro conquistati in anni di lotte e scioperi, di creare ulteriore insicurezza
nelle persone, paura nel futuro che ovviamente creerà ulteriore calo dei
consumi in un spirale senza fine. Forse caro Renzi, visto che lei è persona
giovane e determinata, dovrebbe rivedere tutto ciò che ha in mente di fare e
guardare quello che hanno fatto, nel bene o nel male, paesi che sono già
passati attraverso questa profonda crisi e prendere esempio dalle scelte
positive. Capisco che ci vuole molto coraggio e potrebbe avere molti potenti
contro, ma avrebbe i cittadini che l’hanno votata alle europee (non va
dimenticato che il suo non è comunque un governo scelto con regolari elezioni
nazionali e che quindi non dovrebbe prendere decisioni che stravolgono la nostra Costituzione)
dalla sua parte con un sostegno che ora sta scemando.
(pubblicato in parte sul Fatto Quotidiano del 1 ottobre 2014)
(pubblicato in parte sul Fatto Quotidiano del 1 ottobre 2014)
(pubblicata in parte su Libero del 25 settembre 2014)
Cara amica, condivido da sempre quello che scrivi, ma credo che sia giunto il momento di smettere di scrivere e di agire, anzi di reagire andando tutti insieme a riprenderci i nostri diritti e l'ITALIA, o quello che ne rimane. In bocca al lupo.
RispondiEliminaSono d'accordo, non si esce da questa situazione in maniera democratica, purtroppo.
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