Finalmente un piccolo
passo avanti per aiutare le imprese che hanno contratto dei crediti nei
confronti della Pubblica Amministrazione. Infatti, da domani, diventa
operativo il decreto sui debiti della pubblica amministrazione -
approvato dal governo Monti - per quanto concerne le compensazioni tra i
crediti con la P.a. e gli accertamenti fiscali. Provvedimento che, per
il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni «dà ossigeno e va
incontro alle esigenze delle imprese e si inserisce nello sforzo
complessivo del governo di sanare i debiti delle pubbliche
amministrazioni».
Un atto dovuto, visto che – come
sottolinea la CGIA di Mestre - nel 2013 il numero dei fallimenti
registrati in Italia ha superato quota 14.200, determinati: «Oltre agli
effetti della crisi economica a dare un contributo all’impennata dei
fallimenti hanno sicuramente contribuito anche il ritardo dei pagamenti
da parte della Pubblica amministrazione (Pa) , l’incremento del livello
di tassazione e la contrazione nell’erogazione del credito praticata
dalle banche», puntualizza il segretario della CGIA Giuseppe Bortolussi.
Il segretario della CGIA prosegue
aggiungendo: «Nonostante nell’ultimo anno lo Stato abbia erogato oltre
20 miliardi di euro e i tempi di pagamento della nostra Pa siano scesi
di 10 giorni, rimaniamo i peggiori pagatori d’Europa: in Italia il saldo
fattura avviene mediamente dopo 170 giorni, contro una media Ue di 61.
Nel 2013 la pressione fiscale ha raggiunto il suo record storico, 44,3%,
un livello mai toccato in passato. Infine, tra novembre 2012 e lo
stesso mese del 2013, i prestiti bancari alle imprese sono diminuiti di
60,5 miliardi di euro, pari ad una contrazione del 6,2%».
Tuttavia, è
anche da evidenziare quanto detto da Saccomani: «Quello dei debiti
commerciali è del resto un problema accumulatosi «mese dopo mese negli
anni passati, al quale il governo ha dato risposte celeri e concrete,
aiutando gli enti locali a pagare debiti al ritmo di più di 3 miliardi
al mese da giugno a dicembre 2013».
Così, le imprese potranno compensare i
crediti al posto di debiti fiscali. Questo sarà possibile grazie al
fatto che l’Agenzia delle Entrate ha introdotto – attraverso una
risoluzione - il codice tributo che consente di utilizzare in un modo
nuovo i crediti «certificati», che i contribuenti vantano nei confronti
delle amministrazioni pubbliche. Per poter effettuare ciò, si dovrà
utilizzare un apposito modello F24, che «permetterà al contribuente di
pagare i debiti derivati da istituti definitori della pretesa tributaria
e deflativi del contenzioso».
Tuttavia, per poter accedere a tale
procedure, è necessario che: «i crediti devono essere certificati dalla
piattaforma, non essere già stati pagati dalla P.a., né impiegati per le
altre finalità consentite dalla legge, inoltre la certificazione deve
riportare la data di pagamento del credito certificato».
(foto: studiodebiti.it)
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