lunedì 30 aprile 2018

In Friuli il M5S ha pagato il chiedere "accordi" con il Pd


Come era prevedibile nel Friuli Venezia Giulia ha vinto la Lega, un partito che in questa regione ha sempre ottenuto ottimi risultati. 
Ora ovviamente, come era già successo per il Molise, gli insulti sui tanto educati social si sprecano. 
Ma era molto prevedibile anche, da parte di chi ora urla allo scandalo, che il M5S avrebbe pagato un prezzo molto alto il volere fare accordi, alleanze o come le si vuole chiamare, con il Partito Democratico. 

Questo ha dimostrato ben poco coerenza con quanto detto e urlato fino al 3 marzo quando sembrava che il Pd fosse il male dell'Italia (e lo è sicuramente, almeno in gran parte). 


Il M5S si è presentato agli italiani come il rinnovamento, il cambiamento, la cancellazione dei vecchi partiti e, dopo aver perso già gran parte dei propri ideali lungo il percorso per arrivare al governo,  ha fatto l'errore più grande: rischiare di perdere credibilità volendo prendere accordi con chi ha perso in maniera plateale le elezioni e con chi ha preso decisioni vergognose per il paese negli ultimi anni, senza nemmeno essere votato dagli italiani. 
Il M5S faccia un mea culpa e continui il suo lavoro senza scendere a compromessi con chi è stato palesemente messo da parte dal voto dei cittadini stanchi dei pagliacci.

domenica 29 aprile 2018

Comunque vada, il nostro voto conta poco


Comunque la si pensi politicamente, mai come in questo periodo, dopo ben 4 governi mai eletti dal popolo (Monti, Letta, Renzi, Gentiloni), abbiamo la dimostrazione che il voto dei cittadini conta ben poco.

Il 37% degli elettori che ha votato centro-destra potrebbe trovarsi un governo di sinistra a guida M5S-Pd.
Il 32% degli elettori che ha votato il M5S perché stanco e schifato dal Pd delle banche, dell’Europa e dell’immigrazione incontrollata, potrebbe ritrovarselo “alleato” con il Movimento.

E i sopravvissuti del Pd che hanno votato il partito di Renzi e non sopportano i grillini, altrettanto se li potrebbero ritrovare insieme.

Se poi nessun accordo di governo venisse raggiunto, potremmo ritrovarci con il 5° governo non eletto  con tutti dentro e tutti l’uno contro l’altro.

Sicuramente comunque, come già si è visto da tutti i discorsi fatti dagli esponenti dei vari partiti dopo il voto (quelli in campagna elettorale sono solo vane promesse)  nessun governo che si formerà, di qualsiasi colore sia,  andrà contro gli interessi delle banche, dell’Europa sanguisuga, delle coop che gestiscono l’immigrazione incontrollata e degli interessi di Confindustria perché tutti si uniformano al “politicamente corretto”.  
E difficilmente, in un caos simile, nessuno si interesserà del lavoro, della delinquenza, dell’età pensionabile, dell’evasione, ecc. perché la politica vive quasi solo esclusivamente per sé stessa e per le “elite” che contano.
E poi ci si meraviglia che la gente si astiene sempre più dal voto?
(MS)

sabato 28 aprile 2018

A "che tempo che fa" Fazio non lasciava parlare Travaglio



Peccato che Fazio, come sempre, abbia fatto il suo numero di lecchino poco portato a fare il giornalista. Ha cominciato subito presentandolo come il direttore de Il Foglio, cosa che deve aver fatto venire un attacco di bile a Marco.

Poi, parlando della trattativa stato-mafia, lo ha interrotto in continuazione non lasciandogli la possibilità di finire un discorso in modo chiaro. Infatti l'argomento è durato poco. 



Meglio cambiare discorso mettendola sul politico.
Anche Traavglio all'inizio non era completamente a suo agio e si vedeva che il personaggio che aveva di fronte non gli ispirava simpatia e serietà.
Poi però, con la sua parlantina e ben certo delle sue affermazioni (e da donna, devo dire, con un certo fascino che non gli manca), ha continuato a dire ciò che pensa senza lasciarsi troppo intimorire da Fazio che però ha continuato a interromperlo fino alla fine dell'intervista quando Marco diceva cose evidentemente non gradite a lui e alla sua padrona Rai.

Comunque un primo passo in avanti è stato fatto: Travaglio è andato a Rai Uno e da Fazio, cosa che non succedeva da parecchio tempo.

lunedì 23 aprile 2018

Il voto in Molise dimostra che...

E’ arrivata la sentenza sulla trattativa che conferma quello che Marco Travaglio ha sempre detto e scritto, anche nel suo libro “E’ Sato la mafia”.

Ma è arrivato anche il voto in Molise che conferma quanto parte degli italiani sia complice di questo sistema marcio, probabilmente per interesse ma anche per ignoranza.

Purtroppo nessun governo, a partire dal M5S per arrivare a chiunque altro vorrà provarci, riuscirà mai a cambiare qualcosa in questo paese corrotto fino a molti dei più piccoli rappresentanti delle istituzioni e colluso in quella parte di popolazione che in questo sistema trova modo di nascondere le proprie nefandezze o vi trova vantaggi, soprattutto al sud ma anche al nord.

Un sistema che trova sempre seguito perché in grado di “comprare” voti con false promesse o perché si muove in maniera da agevolare delinquenti, evasori, mafiosi, ecc.

Un paese che si avvia verso il fallimento e che non è in grado di cambiare rotta.
(MS)

mercoledì 18 aprile 2018

Mattarella e il mandato a Casellati

Il Capo dello Stato Sergio Mattarella, davanti allo stallo per la formazione del governo, ha dato un mandato “esplorativo” alla Presidente del Senato Alberti Casellati.

Non si capisce cosa possa fare in pochi giorni la berlusconiana di lunga data di diverso da quello che non è stato fatto finora.

Ormai pare improbabile un accordo M5S-Lega, l’unico che avrebbe rispettato il volere dell’elettorato, dal momento che Matteo Salvini non lascia Berlusconi (del resto è la coalizione con cui si è presentato agli elettori...) e il M5S non vuole, giustamente, un governo con dentro B.

Ora scende in campo pure il Pd, con Martina portavoce di Renzi, che ha dormito fino a ora. Di Maio continua a volere con loro un accordo, cosa alquanto incoerente con quanto detto fino al 3 marzo e che scontenterà molti dei loro elettori.

Non si capisce come possano fidarsi di un partito che ha ampiamente dimostrato di fare il contrario di ciò che promette.

In questo caos in cui giocano quelli che si vogliono sedere in poltrona, ci ritroveremo un governo di scopo con tutti dentro nel solito calderone italiano non rispettoso del volere dell’elettorato.
(Pubblicato, in parte, sul Fatto Q. del 19/04/18)

giovedì 12 aprile 2018

E se Mattarella decide per un governo di "scopo"?


La domanda è: se continua questa fase di stallo nel formare un governo perché tutti rimangono sulle proprie posizioni, si rischia di tornare a l’ennesimo governo di scopo, tecnico, o in qualunque altro modo lo si voglia chiamare ma sicuramente non voluto dai cittadini al voto?
 

 
Salvini non lascia Berlusconi, il M5S non vuole fare un governo dove sia presente anche Forza Italia (giustamente), il Pd vuole stare all’opposizione sperando di veder passare i cadaveri di un eventuale governo M5S-Lega e nel frattempo, a 40 giorni dal voto, il paese è in stanca attesa.


 
Il Capo dello Stato Sergio Mattarella ora sembra voglia dare un incarico "esplorativo" a qualcuno del M5S o del Centrodestra, ma pare non abbia nessuna intenzione di farci tornare al voto nel caso neanche questo riesca, voto comunque inutile con questa vergognosa legge elettorale.
 
Quindi vi è il  rischio che, ben volentieri (soprattutto dopo aver ricevuto Napolitano che gli avrà dato le dritte), il Presidente lascerà Gentiloni o darà l’incarico a una persona al di fuori dalla diatriba di questi giorni che faccia i soliti interessi delle banche e dell’Europa? Sarebbe l’ennesimo sopruso nei confronti degli italiani.
 
Spesso a pensar male ci si prende.
(Pubblicato sul Fatto Quotidiano del 12/04/18)

 

mercoledì 11 aprile 2018

Scontro Travaglio-Rosato a Dimartedì



Nella puntata del 10 aprile a Dimartedì  vi è stato uno scontro acceso tra il direttore de Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, e il deputato Pd, Ettore Rosato.

Travaglio ha ricordato il fallimento della candidatura di Romano Prodi alla presidenza della Repubblica nel 2013, a opera di 120 franchi tiratori del Partito Democratico.
E aggiunge: “Il Pd aveva anche detto: ‘Mai al governo con Berlusconi‘.
Ci hanno fatto un governo, il patto del Nazareno, una riforma costituzionale e due leggi elettorali.
Rosato parla di democrazia interna al M5S, ma mi chiedo come abbia potuto parlare per 5 anni con Berlusconi e coi suoi, visto che Forza Italia è un partito appartenente a un gruppo televisivo affaristico”.
“Con Berlusconi abbiamo parlato solo due mesi” – ha ribattuto Rosato – “Il M5S è l’evoluzione tecnologica di Forza Italia“.
“Allora, visto che vi siete alleati con Forza Italia, alleatevi col M5S, cioè con la sua evoluzione tecnologica” – ha replicato Travaglio – “Ma perché siete così schizzinosi con un ragazzo di 31 anni e così corrivi con un vecchio pregiudicato puttaniere? E’ una cosa incomprensibile”.


“Le potrei rispondere che Di Maio deve ancora crescere” – ha risposto allora Rosato – “Noi a Di Maio e a Salvini, che dicono di aver vinto le elezioni, diciamo di fare un governo e di dimostrarci come si governa questo Paese. Dopodiché io spero che questo governo fallisca, noi non abbiamo paura delle elezioni”.
Ma qualche secondo dopo smentisce di aver auspicato il fallimento di un governo M5S-Lega.
Un grande Marco Travaglio ha messo in buca un piccolo Ettore Rosato.

martedì 10 aprile 2018

Formazione del governo in completo stallo

Dopo più di un mese dalle elezioni, la situazione per formare un governo è in completo stallo. Vi sono già state le prime consultazioni senza trarre nessuna conclusione.

L’unico governo possibile per stare con il volere dei cittadini al voto e per cambiare dal vecchio sistema, sarebbe un governo M5S-Lega, almeno per fare le cose principali promesse in campagna elettorale e cambiare la legge elettorale, che è stata fatta e voluta dal Pd proprio per creare questa situazione stagnante.

Ma purtroppo Matteo Salvini non ne vuole sapere di staccarsi da Berlusconi, unica possibilità per unirsi al M5S. Non si capisce se lo faccia per coerenza (visto che alle elezioni si è presentato coalizzati con Forza Italia), per testardaggine o per convenienza. L’ultima però sarebbe un autogol dal momento che, se non va al governo ora, difficilmente avrebbe un’altra occasione.

Ora Luigi Di Maio prova con il Partito Democratico ma rischia molto, soprattutto se Matteo Renzi continua a tenere le redini del partito, anche per interposta persona. Il M5S ne ha dette di tutti i colori contro Renzi e il Pd ed è stato votato proprio da molti ex elettori del Pd per cambiare.

Un’alleanza con il Pd (e cioè con Renzi, per ora) sarebbe visto come un tradimento da gran parte degli elettori. E comunque il Pd per ora ha risposto in maniera negativa, vuole stare all’opposizione sperando in un disastro di governo altrui per poi rinascere come il salvatore della patria.

Come uscire da questa situazione?


Tornare a votare subito sarebbe inutile perché, anche se i voti si sposterebbero di un poco, difficilmente si sposterebbero abbastanza da avere la maggioranza del 40% per governare. Si spenderebbero soldi e tempo inutilmente se prima non si cambia la legge elettorale.

venerdì 6 aprile 2018

Perchè Napolitano ha ancora voce in capitolo??


In questi giorni di consultazioni si è risvegliato l’ex bi-capo dello Stato Giorgio Napolitano, che si era un po’ assopito ma restava vigile. Ed è andato a dire la sua opinione all’attuale Capo dello Stato Sergio Mattarella.
A parte che non si capisce quale carica istituzionale gli dia ancora voce in capitolo (se non per prassi consolidata ma non richiesta dalla Costituzione) ma ovviamente si può immaginare cosa gli avrà detto. Molto in sintesi che il M5S e la Lega non debbono governare.

Questo perché sono, a parere delle vecchie “elite” che vogliono tenere il paese sotto scacco, troppo populisti, inetti e magari pure onesti.
Sicuramente gli avrà detto che non sono adatti per l’Europa delle banche e degli affari, non sia mai che l’Italia possa alzare la cresta, soprattutto con l’immigrazione e l’economia. Poi vuoi mettere i privilegi della politica su cui lui vive da almeno 50 anni? Se poi vanno su partiti che tagliano i vitalizi o abbassano le loro ricche pensioni?



E sicuramente sarà andato a perorare la causa del Partito Democratico, magari pure con Renzi, che ha perso sonoramente le elezioni ma che molti vogliono vedere a fianco del M5S al governo, smentendo quanto detto fino a prima delle elezioni e non rispettando il volere dell’elettorato.
Chissà Mattarella, se non di è addormentato durante l’udienza, cosa gli avrà risposto...
(MS)

giovedì 5 aprile 2018

Il Pd si sente Offeso dal M5S ma...


In questi giorni di consultazioni da parte dei partiti presso il Presidente della Repubblica, pare che la partita se la giochino solo il M5S e il Centrodestra. Gli esponenti del Partito Democratico rimangono fuori dalla discussione perché si sentono offesi, a parer loro, delle parole accusatorie che ha sempre usato il M5S nei loro confronti. E quindi dicono di non voler nessun governo assieme al M5S.

Ma non sarà che invece il Pd ha fatto un calcolo ben preciso per rimanere all’opposizione, mettere il bastone fra le ruote ad un eventuale governo M5S-Lega contestando ogni proposta per renderla inapplicabile, per poi ritornare a presentarsi come i “puliti e puri” della politica?

Perché è chiaro che, nella situazione caotica ed economica in cui versa il paese, qualsiasi governo riuscirà a fare ben poco; anche con tutta la buona volontà risanare una situazione così degenerata è un’impresa che richiede tempo ed è praticamente impossibile, almeno volendo mantenere le tante promesse elettorali fatte per prendere voti da parte di tutti.

Quindi è molto più facile per il Pd, che ha creato molto scontento fra i suoi elettori per le pessime scelte fatte negli ultimi anni di governo, stare all’opposizione senza “sporcarsi” le mani con decisioni impopolari e disillusioni che inevitabilmente verranno.
MS

mercoledì 4 aprile 2018

F.T.: Travaglio importante per la vittoria del M5S

Il Financial Times pensa che Marco Travaglio sia stato influente per la vittoria del M5S alle elezioni.

James Politi descrive sul Financial Times Marco Travaglio come un «importante difensore dei Cinque Stelle e un loro sostituto sui media italiani, che ha favorito la ribellione contro la politica tradizionale esplosa nelle elezioni politiche del 4 marzo. 

Con un impegno a porre fine alla politica italiana corrotta, che ha rispecchiato le campagne che Marco Travaglio ha condotto per anni, il Cinque Stelle ha preso più del 32% diventando il più forte partito italiano».

Un dirigente pentastellato, anonimo, sottolinea infatti come Marco Travaglio sia stato fondamentale per il successo elettorale del movimento. «Avere Travaglio in TV è efficace come mandare in trasmissione uno dei leader del M5S», spiega il dirigente, che evidenzia l’importanza televisiva di Travaglio, più rilevante rispetto alla direzione del Fatto Quotidiano per l’opinione pubblica vicina ai grillini.

Il direttore del Fatto Quotidiano rimarca al Financial Times come il suo giornale abbia trattato il M5S come una forza che aveva il diritto di far politica, ed essere giudicata per ciò che faceva al governo, non come barbari o trogloditi, secondo Politi un’allusione alla descrizione mediatica dei Cinque Stelle sui principali media ital