Ad inizio anno le banche hanno prelevato l’imposta di bollo che, da quest’anno con effetto retroattivo dal 2012, viene applicata anche ai conti di deposito nella misura del 0,10% con un minimo di € 34,20 ed un massimo di € 1200,00 per il 2012 e del 0,15% senza tetto per il 2013. Così una persona che abbia qualche sudato risparmio da lavoro si trova a pagare sia sul conto corrente, sia sull’eventuale conto deposito imposte già ampiamente pagate, se onesto, con l’Irpef, l’addizionale regionale (aumentata pure questa di 0,33% nell’aliquota base dal 2012), sull’addizionale comunale (liberata dal blocco di aumento imposto fino al 2011), senza parlare delle varie imposte che si vanno già a pagare ogni cosa che si fa (iva, bolli, utenze, ecc.). E’ vergognoso questo sistema di tassare e ritassare risparmi che già hanno subito alla fonte tagli esosi. Ed intanto gli evasori, oltre a non aver versato un centesimo di imposte, portano il nero all’estero risparmiando pure le tasse sui depositi bancari.
Ecco un riepilogo di ciò che accadrà a partire da gennaio 2013 sui conti correnti e di deposito:
- su conti deposito, polizze e conti titoli si pagherà lo 0,15% della somma depositata. L’imposta di bollo minima sarà di 34,20 euro e verrà rimosso il massimo di 1.200 euro;
- su conti correnti bancari, postali e su libretti postali si pagherà imposta fissa di 34,20 euro per le giacenze medie annue superiori a 5.000 euro;
- su buoni postali dematerializzati si pagherà lo 0,15% dei buoni con la stessa intestazione, purché superiori ai 5.000 euro e, in ogni caso, l’imposta minima sarà di 34,20 euro;
- su buoni postali cartacei si pagherà lo 0,15%, con imposta minima di 1,81 euro per buono e senza esenzione per gli importi minori di 5.000 euro.
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