martedì 7 giugno 2016

Elezioni: lo smacco del Pd e l'informazione



Come sempre succede dopo elezioni sentendo i commenti dei leader di partito pare che tutti abbiano vinto o trovino patetiche scuse per giustificare il calo dei voti. Anche il Pd, dopo queste amministrative, si arrampica sugli specchi per nascondere la perdita di fiducia del proprio elettorato. Lo smacco è pesante, tutti i suoi candidati delle principali città d’Italia vanno al ballottaggio, nessuno è passato al primo turno come Matteo Renzi sperava per alcune città. 
E la situazione per il Pd sarebbe stata ancora più drammatica  se l’informazione non si fosse concentrata quasi completamente su Roma e in parte su Milano,  Napoli e Torino ignorando completamente i candidati sindaci del resto d’Italia.

Città importanti come Bologna, Cagliari e Trieste non hanno avuto l’informazione adeguata per conoscere i candidati dei partiti minori. Soprattutto il M5S, che non spende il denaro che sperperano i grandi partiti per la campagna elettorale, non ha avuto modo di mettere in evidenza i propri candidati, come è successo a Massimo Bugani del M5S a Bologna. Con un’informazione meno concentrata e ripetitiva sulle città maggiori il Pd avrebbe probabilmente perso altri voti e forse anche l’astensionismo sarebbe stato minore.
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