Vedendo in televisione in quale stato versano molte strade di Roma,
penso come anche a Bologna vengono spesso sperperati i soldi dei
cittadini, cosa comune a gran parte delle città italiane. Capita che il
Comune decida di asfaltare i marciapiedi ridotti a un colabrodo, lavoro
miracolosamente ben fatto. Poco tempo dopo però si passa per installare
la fibra ottica e si rompono nuovamente i marciapiedi e i lati delle
strade che vengono richiusi in maniera superficiale, con avvallamenti e
buche. Alle lamentele dei residenti si interviene con qualche
rattoppo.
Periodicamente si fanno le strisce blu per i parcheggi a
pagamento. Poco dopo il Comune decide di riasfaltare i marciapiedi e i
lati delle strade per sistemare ciò che era stato fatto in maniera
vergognosa e naturalmente dopo bisognerà rifare le strisce blu. I Comuni
lamentano sempre mancanza di denaro e alzano le imposte locali per far
fronte ai lavori di manutenzione che servono alla città. Basterebbe
un minimo di comunicazione con chi ha in mano gli appalti dei vari
lavori per organizzare al meglio, nel limite del possibile, la
successione degli interventi necessari. Questo farebbe risparmiare
denaro pubblico e disagi ai cittadini per i continui lavori in corso.
(Pubblicato sul Fatto Q.del 23 dicembre 2015)
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mercoledì 23 dicembre 2015
martedì 22 dicembre 2015
Ministro Boschi, chiaro conflitto di interessi
Era scontato che la mozione di sfiducia alla Camera verso il
ministro Maria Elena Boschi cadesse a vuoto. Il governo ha votato contro la
sfiducia e ha dato modo al ministro di fare il suo discorso retorico sulla
famiglia umile e sul bravo papà. Ovvio che dal suo punto di vista sia così, difende
la sua famiglia dalle accuse di essere stata favorita dal decreto salva-banche
ma è poco credibile che non vi sia un grosso conflitto di interessi nel suo
operare in parlamento quando si decidono queste misure che aiutano anche la Banca Etruria dove
vi sono gli interessi di famiglia.
Decreto che agevola le quattro banche interessate
e che può essere utile per non farle fallire e creare una situazione ancora più
difficile ma è sicuramente molto ingiusto nei confronti dei cittadini che in
buona fede hanno fatto investimenti consigliati dalle banche stesse senza
essere informati dei grossi rischi che correvano. E infatti hanno perso tutto.
E’ difficile pensare che tutto ciò non sia stato fatto anche per agevolare
Banca Etruria e gli interessi della famiglia Boschi.
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martedì 15 dicembre 2015
Gli attacchi di Renzi alla stampa libera
Visti gli attacchi di Matteo Renzi alla Leopolda contro ilFatto Quotidiano, è chiaro come la stampa libera dia fastidio al premier e come
anche Renzi, peggio di Berlusconi, voglia comandare sui giornalisti e imporre l’informazione
che piace a lui, cioè la visione falsa di un paese che sta risalendo, che sta
uscendo vittorioso dalla crisi, dove la disoccupazione non esiste quasi più e
dove i diritti dei cittadini sono rispettati.
Peccato che la realtà sia completamente
diversa e opposta; peccato che i
cittadini, almeno quelli onesti e non benestanti, capiscano molto bene che la
situazione non è affatto migliorata con l’ultimo governo e che continua la
spirale senza fondo della crisi, del lavoro sempre più scarso, sottopagato e
privo di diritti, delle tasse sempre più alte, almeno per chi le paga. La
stampa e le televisioni sono sempre più asservite al premier per paura o
convenienza.
Renzi lasci lavorare in pace i pochi giornalisti che hanno ancora
il coraggio di dare notizie attendibili e che rispecchiano la realtà.
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lunedì 7 dicembre 2015
Quando le banche truffano i cittadini
Quando si tratta di sistema bancario gli unici a rimetterci, sempre e comunque, sono i cittadini. Quattro banche, Banca delle Marche, Popolare Etruria, CariFerrara e CariChieti, stanno per fallire e, per decreto, si trova il sistema di salvarle ma questo non aiuterà i cittadini ad avere indietro i soldi, spesso risparmi di una vita, che hanno investito, su forzato consiglio delle stesse banche, in obbligazioni che si sono dimostrate una vera e propria truffa.
Si mettono così nelle disperazione totale intere famiglie dove le persone
si sono fidate della loro banca e di chi all'interno le ha consigliate sull'investimento “praticamente sicuro”, mentre le banche stesse, dopo essersi succhiati i soldi dei clienti, non avranno nessuna perdita e potranno continuare a fare il loro lavoro “sporco”.
Questo è merito anche della normativa europea in vigore dal 2016, il bail-in, che l'Italia ha già anticipato con questo decreto salva-banche e che toglierà ogni sicurezza ai correntisti e ai piccoli investitori.
(Pubblicato in parte sul Fatto Q.del 10/12/15)
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