Perché, se è fatta solo per l’ambiente, il consumatore non è libero di portarsi una sportina propria o riutilizzare un sacchetto precedente? Si dice “perche non è igienico”, ma frutta e verdura si lavano e quindi il divieto di riutilizzo è un ulteriore spreco.
Perché il supermercato o il negozio non possono accollarsi la spesa dei sacchetti (che pagavano anche prima) e devono per forza addebitarlo al cliente?
Perché il consumatore è obbligato a prenderlo e non può etichettare direttamente i prodotti, quando possibile, in quanto gli viene addebitato il sacchetto con il codice a barre del prodotto stesso?
Perché il sacchetto è soggetto a iva? Se è per il bene dell’ambiente sarebbe logico che fosse almeno esente da imposta.
Perchè si dà la colpa all’Europa per questa norma, quando la stessa non ha fatto mai riferimento a questo tipo di sacchetti (e infatti solo Italia e Francia hanno questo addebito)?
E infine, perché questa norma agevola principalmente un’unica azienda dagli incassi non brillanti, la Novamont, che detiene il 70% di questo mercato e il suo amministratore delegato è una signora di nome Catia Bastioli, frequentatrice dell’area renziana? A volte e pensar male…
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Una vita spezzata: Una donna contro la violenza dell'uomo che dovrebbe amarla - Monica Stanghellini
Recensione dal Fatto Quotidiano 1-11-17 |
Sofia è sposata con un uomo violento dal quale non riesce a fuggire, ha due figli, Marco di 10 anni e Roberta di pochi mesi. Non lavora, stira in casa per privati mentre il marito, disoccupato, lavora saltuariamente in qualche cantiere edilizio e, quando capita, fa il “corriere” di merce illegale. La sua vita è un inferno tra litigi, sotterfugi e botte. Sofia non trova il coraggio per lasciarlo e ribellarsi. Con un marito che decide per lei, senza soldi e con problemi legali, si difende come può e cerca di proteggere i figli. Finchè, grazie ad un'amica, incontra un uomo gentile che la fa sperare in un futuro migliore, ma è possibile o è solo un sogno?
Sofia è sposata con un uomo violento dal quale non riesce a fuggire, ha due figli, Marco di 10 anni e Roberta di pochi mesi. Non lavora, stira in casa per privati mentre il marito, disoccupato, lavora saltuariamente in qualche cantiere edilizio e, quando capita, fa il “corriere” di merce illegale. La sua vita è un inferno tra litigi, sotterfugi e botte. Sofia non trova il coraggio per lasciarlo e ribellarsi. Con un marito che decide per lei, senza soldi e con problemi legali, si difende come può e cerca di proteggere i figli. Finchè, grazie ad un'amica, incontra un uomo gentile che la fa sperare in un futuro migliore, ma è possibile o è solo un sogno?
Una storia di violenza verso le donne molto attuale e molto vera, se pur di fantasia. Una storia che affronta un problema grave in modo crudo e reale. Uno spunto per riflettere sul “femminicidio”.
SENZA FUTURO: Una famiglia dentro la crisi economica del nostro tempo
La crisi economica che ha colpito l'Italia a partire dall'inizio degli anni 2000 è diventata una spirale senza fine. I protagonisti di questo romanzo, Stefano e Claudia con i loro figli, perdono tutto quello che nel tempo avevano duramente conquistato o creato e si trovano a dover fronteggiare una situazione economica drammatica senza vedere un futuro. Conosceranno una realtà mai vissuta di povertà, di precarietà e di impotenza. Lungo il loro cammino conosceranno da vicino anche il problema dell'immigrazione e dei senza tetto. Riusciranno a trovare la serenità?
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