Leggendo il bel pezzo di Antonio Padellaro sul Fatto del 18
luglio sorge una riflessione. Il pezzo si chiude dicendo che siamo
"insignificanti" per i mostri del terrorismo. E' vero, siamo
insignificanti perchè non sappiamo prendere decisioni, perchè stiamo dalla
parte di chi ci fa comodo al momento (cosa però abbastanza comune nel resto del
mondo, visto il comportamento dei vari stati con il golpe in Turchia), siamo
opportunisti e un po’ vigliacchi, “urliamo” sulle tastiere, ci lamentiamo coi
conoscenti ma non agiamo mai al lato pratico nemmeno per scendere in piazza.
Siamo insignificanti anche per il resto d'Europa che “conta” e questo permette
loro di dare “ordini” di ogni tipo e di sfruttare la nostra posizione geografica per
lasciarci tutto il problema immigrazione.
Come cittadini, nostro malgrado, siamo insignificanti per le
banche che approfittano per sottrarci risparmi in modo subdolo. Da sempre siamo
insignificanti per i governanti (qualsiasi essi siano) che prendono i nostri
soldi e li usano spesso per i loro sporchi interessi. Siamo insignificanti per
le istituzioni alle quali poniamo con diritto i nostri problemi ma non veniamo
mai ascoltati. Siamo insignificanti per l’informazione giornalistica che spesso
usa televisione e giornali solo per fare propaganda governativa negando i
problemi ed enfatizzando gli “annunci” del premier di turno.
L’unico momento in cui non siamo insignificanti è quando
dobbiamo votare e allora ci riempiono di illusioni e balle alle quali spesso
crediamo. Ma poi diventiamo insignificanti anche alle elezioni perché ci
assentiamo dal nostro diritto di voto e ce ne freghiamo, rassegnati e
disinformati. Siamo insignificanti per i nostri vicini perché ci limitiamo a
guardare solo il nostro orticello e i nostri interessi, fregandocene di ciò che
succede pochi metri più in là.
Speriamo quindi di essere veramente insignificanti per il
terrorismo, ma purtroppo su questo punto i dubbi sono legittimi, visto chi è
preposto alla nostra sicurezza.
(Pubblicato in parte su Libero del 23 luglio 2016)
----------------------------------(Pubblicato in parte su Libero del 23 luglio 2016)
IL MIO LIBRO: ho raccontato quello che è
l'incubo di molti genitori, perdere la tranquillità economica e non
vedere un futuro per sé e i propri figli. Per molte famiglie italiane
questa potrebbe anche non essere una storia di fantasia.
I protagonisti di questo romanzo, Stefano e Claudia con i loro figli, perdono tutto quello che nel tempo avevano duramente conquistato o creato e si trovano a dover fronteggiare una situazione economica drammatica senza vedere un futuro. Conosceranno una realtà mai vissuta di povertà, di precarietà e di impotenza. Lungo il loro cammino conosceranno da vicino anche il problema dell'immigrazione e dei senza tetto.
I protagonisti di questo romanzo, Stefano e Claudia con i loro figli, perdono tutto quello che nel tempo avevano duramente conquistato o creato e si trovano a dover fronteggiare una situazione economica drammatica senza vedere un futuro. Conosceranno una realtà mai vissuta di povertà, di precarietà e di impotenza. Lungo il loro cammino conosceranno da vicino anche il problema dell'immigrazione e dei senza tetto.
Riusciranno a trovare la strada per un futuro migliore?
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