Sottovalutiamo il rischio Isis

Il nuovo attentato a Tunisi da parte dell’Isis dovrebbe mettere in allarme seriamente il nostro paese. Invece le nostre istituzioni, ma anche noi cittadini, stiamo sottovalutando il problema senza renderci conto che ormai questa è una guerra subdola all’occidente, dichiarata da videomessaggi,  intimidazioni e barbari omicidi che vogliamo ignorare per non dover prendere atto che sta succedendo qualcosa di molto grave e dovremmo prendere provvedimenti seri per la nostra sicurezza, soprattutto in Italia, il paese più a rischio perché vicino alle terre invase dai conflitti e perché qui si rifugiano gli immigrati che scappano da tutto ciò.

Un problema che andrebbe affrontato su tre fronti: cercare di fermare questi criminali prima che si allarghino ancora, dare un primo soccorso ai rifugiati in maniera umana ma facendo attenzione a chi entra (anche negli aeroporti) non lasciando scappare persone senza averle identificate ed essere decisi con gli altri paesi europei (in particolare la Germania) che non possono scaricare il problema solo all’Italia perché non vogliono farsene carico e si sentono sicuri perché più lontani. L’Europa non può essere unita solo quando si tratta di salvare banche o stati in fallimento addossando i costi ai cittadini, lo deve essere in tutti i frangenti, anche i più scomodi.
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