Da un mese Marco è direttore del Fatto Q. Ho pensato di fare
un piccolo sondaggio nel mio gruppo
“Marco Travaglio, grazie!” su Facebook da
inviargli tra qualche giorno, credo possa essergli utile in questo momento
iniziale. E quindi chiedo, a chi vuole partecipare, di lasciare qui o nel gruppo, un commento, un
consiglio, una critica (educata) che poi riporterò qui con il nome di chi l’ha
scritto.
Alcuni suggerimenti di
argomenti sui quali esprimere un parere:
-Cosa non vi piace per niente o cosa invece vi piace molto
del Fatto?
-Quali argomenti sono trattati troppo e quali poco?
-Cosa trovate estremamente utile e cosa invece completamente
inutile?
-Lo trovate troppo aggressivo o poco?
-Lo trovate cambiato da quando è nato o ritenete sia sempre
quello?
-Chi ritenete non dovrebbe più scrivere sul Fatto e chi
vorreste invece venisse integrato?
Grazie a tutti quelli che parteciperanno.
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Questa nel frattempo è la mia opinione.
Comincio col ringraziare Antonio Padellaro per aver diretto il giornale per 5 anni senza sosta e spendendosi come solo un grande direttore può fare per qualcosa in cui crede veramente.
Ora è subentrato Marco Travaglio in questo pesante ruolo. La cosa mi rende felice ma spero anche non perda le occasioni per continuare ad incontrare i lettori negli eventi pubblici e possa continuare, almeno ogni tanto, a scrivere libri.
Il giornale ha perso molti lettori purtroppo negli anni, causa la crisi ma anche forse qualcosa che non va, è un dato di fatto. Forse servirebbe più attenzione per i problemi "di tutti i giorni" che rigurdano i cittadini, un servizio estero fatto meglio e, soprattutto, una parte economica, fiscale e previdenziale (pratica ed utile) che manca quasi totalmente o, quando è presente, è molto scarna ed imprecisa (se non addirettura errata). E lo dico con cognizione di causa.
La forza del Fatto Quotidiano è la giustizia, dove va a cercare anche il pelo nell'uovo, peccato lo faccia solo nei confronti della politica ma per nulla nei confronti della "piccola" criminalità, quella che disturba ben più da vicino il cittadino tutti i giorni, una realtà che il Fatto non vuole vedere o affronta in modo assurdo e spesso ipocrita. E' ferrato anche nella politica, mentre invece è carente in tutto il resto.
Trovo inoltre inutili e sciocche le polemiche sulle stupidaggini, per esempio verso certi programmi televisivi o gli altri giornali. Trovo anche esagerato essere sempre contro tutti e tutto ciò che non fa parte del "giro" delle solite "amicizie" del giornale. Non è detto che ciò che non piace ai giornalisti del Fatto sia necessariamente da buttare, censurare o criticare sempre pesantemente ed a volte in maniera inutilmente offensiva.
Inoltre a volte anche il Fatto omette di dare notizie "scomode", se toccano il loro ristretto giro che non è sempre così integerrimo come a loro piacerebbe.
I miei suggerimenti quindi a Marco (ed al giornale) sono:
- molta più umiltà e meno presunzione, nessuno è perfetto pur se migliore
- di essere più presente con argomenti "utili" e "pratici" per il lettore: lavoro, burocrazia, casa, delinquenza, truffe, occupazioni, fisco, previdenza, pensioni, ecc.
- più notizie e meno opinioni personali dei giornalisti
- dare più spazio ai giornalisti "amati" (es. Paolo Flores d'Arcais, Sandra Amurri, ecc.)
- rimanere sempre genuino il più possibile e non prendere al proprio interno firme che potrebbero fare perdere la credibilità al giornale (es. Lucarelli...), già calata per altro.
Per il resto il Fatto rimane ancora l'unico giornale che leggo interamente.