Brutte notizie per tutti quei cittadini che si ostinano a voler utilizzare il denaro contante e ancora non si sono messi nelle condizioni di effettuare solo transazioni digitali. Ad essere presi di mira presto con una nuova tassa saranno in particolare i versamenti di denaro contante in banca, operazioni che verranno gravate di un’imposta di bollo proporzionale, che scatterà su tutte le rimesse superiori ai 200 euro. Una vera e propria trappola soprattutto per quei tanti artigiani e commercianti per i quali il versamento del ricavato giornaliero contante presso uno sportello bancario è una specie di rito quotidiano.
Ebbene, ora faranno bene a dare un calcio alle tradizioni e ad adeguarsi ai cosiddetti pagamenti elettronici, perché altrimenti il salasso, anche questo quotidiano, potrebbe diventare alla lunga insopportabile. La logica che sta dietro questa scelta apparentemente punitiva del governo è ormai quella che da tempo è diventata il filo conduttore non solo di questo esecutivo ma anche dei precedenti: dare la caccia agli evasori fiscali garantendosi un monitoraggio digitale completo di tutte le operazioni contabili eseguite. E le misure che, sempre su questa falsa riga, si appresta ad approvare il Consiglio dei ministri, non si esauriscono certo con la nuova tassa sul contante.
Entro il 2017 infatti, commercianti, artigiani e professionisti saranno tenuti alla memorizzazione e alla trasmissione telematica al fisco di tutti i corrispettivi giornalieri. Un modo molto pratico per dire addio al vecchio “scontrino di carta”. Tra l’altro l’obbligo riguarderà anche supermercati, ipermercati, discount e tutti quei soggetti che oggi sono sul mercato con i distributori automatici. Da notare, sempre sul fronte della trasmissione telematica dei consuntivi giornalieri, che essa potrà essere effettuata anche attraverso strumenti più agili come smartphone e tablet. Ma le novità non finiscono qui. Verrà infatti incentivato l’uso dei Pos, mettendo anche a disposizione degli stimoli fiscali per chi sarà costretto a sostenere delle spese per l’ammodernamento tecnologico dei propri sistemi di pagamento.
Una misura questa che riguarderà soprattutto le piccole attività artigianali e commerciali. Un’ultima notazione importante riguarda poi i professionisti, i quali, a partire dal 2017, saranno anch’essi obbligati a trasmettere telematicamente i dati sulle proprie fatture emesse. Insomma un vero e proprio giro di vite, che avrà come obiettivo finale quello di incrociare al meglio i numeri sulla fatturazione elettronica, con l’anagrafe tributaria e con i dati dei conti correnti, per rilevare in maniera più semplice casi di evidente incongruità tra entrate e uscite e dunque di evasione fiscale. Vedremo nei prossimi anni se questo ennesimo tentativo di stanare chi non paga le tasse avrà successo o sarà l’ennesimo buco nell’acqua.
(fonte Panorama)
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