Nello spettacolo teatrale, dopo alcune considerazioni sulla politica attuale, Marco, con coraggio, entra nel difficile argomento che dà il titolo allo spettacolo: la trattativa Stato-mafia, un argomento importante, serio e pesante da trattare. Ma Travaglio lo fa con le sue splendidi doti oratorie riuscendo a tenere attenti all’ascolto per più di due ore l’intero teatro, che sta in assoluto silenzio per non perdere nessuna preziosa parola.
Marco ripercorre gli ultimi 20 anni ripetendo, con precisione e accuratezza, i punti salienti che hanno portato alla conoscenza di una vergognosa trattativa avvenuta tra lo Stato e la Mafia.
Il primo, sotto ricatto della seconda, avrebbe ceduto in quasi tutti i punti del famoso papello di Riina, per far cessare le stragi che hanno insanguinato l’Italia negli anni 90, comprese le morti di Falcone e Borsellino che avevano intuito come lo Stato non fosse dalla loro parte ma, anzi, li considerasse scomodi perchè stavano arrivando troppo velocemente alla verità.
Travaglio arriva così all’estate del 2012, quando scoppia lo scandalo di alcune intercettazioni tra l’ex onorevole Mancino ed il Capo dello Stato Napolitano, telefonate i cui contenuti, secondo quest'ultimo, devono rimanere sconosciuti e, addirittura, distrutti. Si scatena così, da parte dei giornali e delle televisioni, una guerra contro i magistrati di Palermo, colpevoli di avere, secondo loro, compromesso l’onore della più alta carica dello Stato con accuse infamanti. E Napolitano ricorrerà alla Consulta sollevando un conflitto di attribuzione.
Il Fatto Quotidiano raccoglierà
ben 150000 firme in pieno agosto, in appoggio ai magistrati, di cittadini
indignati dal comportamento poco limpido del Capo dello Stato.
Tutto inutile, la
Consulta darà ragione a Napolitano, con una sentenza scontata e dalle
motivazioni discutibili, e ordinerà di distruggere le intercettazioni.
Ascoltare Travaglio parlare di questo trattativa in modo
chiaro, preciso e attendibile (sono tutti fatti ben documentati) è importante
per capire un pezzo disonorevole della storia del nostro paese che, ascoltando
telegiornali o leggendo giornali di parte, rimane sconosciuta o addirittura
viene capovolta. In questo può dare un grande aiuto leggere l’unico giornale
che non prende nessun finanziamento pubblico e dove i giornalisti possono
scrivere in assoluta libertà: Il Fatto Quotidiano.
Il tutto viene intercalato a letture di Isabella Ferrari ( nel 2014 lascerà poi il posto a Valentina Lodovini) che cita scritti di personaggi importanti della storia italiana del passato.
Accompagnano il tutto le suggestive musiche di Corvino, particolari e molto belle.
In definitiva uno spettacolo da non perdere,Questa ottima scelta di fare uscire un libro insieme al dvd dello spettacolo, mette nelle condizioni anche di leggere questa disdicevole storia (forse non ancora finita) e dà modo a chi non è potuto andare a teatro, di vedere e sentire un Travaglio straordinario che dimostra sempre di essere un giornalista libero, coraggioso e serio.
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