Dei miei nonni materni non ho molti ricordi, il nonno è
morto l’anno che sono nata e mia nonna ha visto morire due figlie giovani, tra
le quali mia madre, dopo lunga malattia
e questo le ha fatto perdere gran parte della ragione. Invece dei mie nonni
paterni ho tanti bei ricordi.
Il nonno che, seduto nel suo sdraio mentre
fumava, mi raccontava le sue storie di guerra e di lavoro. La nonna, un po’ severa
ma buona, per la quale il figlio non mangiava mai abbastanza ed era sempre
troppo magro.
Ricordo la gita annuale con la nonna a Padova per Sant Antonio al
quale lei era devota. Si partiva in treno e, dopo la visita alla chiesa e la
messa, si andava nel chiostro a mangiare le crescentine con il prosciutto
preparate da lei il giorno prima, il momento più bello della giornata per me. Ricordo
il loro bagno senza vasca né doccia e la “catinella” appesa al muro che usavano
poi a turno per lavarsi vicino alla stufa.
Ricordo il momento del segnale
orario, si accendeva la radio qualche minuto prima e mio nonno, con l’orologio
da tasca in mano, stava pronto a sistemarlo per poi farlo con tutti gli orologi
di casa, compreso il bel pendolo che mi faceva sobbalzare ogni volta che
suonava. Ricordo l’acquisto della loro prima televisione e la loro paura di
tenere sempre troppo alto il volume e disturbare i vicini o di consumarla
tenendola accesa più di poche ore.
E il telefono con il “duplex”, quando per
telefonare dovevi attendere che il vicino con il quale lo avevi in “società”
finisse la
telefonata. Ricordo la disperazione della nonna alla morte del
nonno, 60 anni passati insieme lasciano un vuoto enorme a chi rimane. Non ho
ricordi eclatanti o particolari (a parte quelli tristi dopo la morte di mia
madre) ma tanti piccoli momenti che mi riempiono di nostalgia e sono testimoni
di una vita passata molto diversa da quella forse troppo tecnologica attuale. Una
semplicità di vivere che si è persa nel tempo con il benessere in crescita di
fine secolo e tanti valori che, soprattutto nelle persone più giovani, si
stanno tuttora perdendo. Cari nonni, vi porterò sempre nel cuore.
(MS)
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