Finalmente, nel bene o nel male, avremo una sentenza che ci libera
dall’attesa del paese in ostaggio di un governo che pende dal destino di
un solo uomo e per giunta accusato per probabili reati personali.
S
icuramente non cambierà nulla, sia che venga condannato oppure no
rimarrà al suo illegittimo posto.
Ma questo governo, nato da un’assurda
alleanza Pd-Pdl non voluta dagli elettori e che non prende nessuna
decisione importante per affrontare seriamente la profonda crisi in cui
ci troviamo, rimanda tutte le discussioni già in calendario al mese di
settembre (come se i mesi estivi potessero cancellare i problemi con un
colpo di spugna) ed attende solo di vedere cosa dirà la sentenza e cosa
si prospetta per le loro irrinunciabili poltrone.
(Pubblicato sul Fatto Quotidiano del 2 agosto 2013)
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