Mai come in queste settimane abbiamo sperato in un
rinnovamento della classe politica e mai come ora rimaniamo delusi nelle nostre
aspettative che, per quanto flebili, erano comunque per una speranza di
cambiamento visto l’entrata in parlamento di persone nuove come quelle del M5S.
Invece ci ritroviamo addirittura lo stesso Capo dello Stato, cosa unica da
quando è nata la
nostra Repubblica e cosa alquanto indesiderata dalla maggior
parte degli italiani. Un sondaggio di QN dice che ben il 70% degli italiani non ha gradito il settennato di Napilitano.
Ed è facile immaginare che ci ritroveremo anche le solite
facce che verranno messe regolarmente al loro posto in maniera subdola e
concordata tra i partiti ed il Capo dello Stato. Cambia l’ordine delle sedie ma
non la sostanza di chi ci è seduto sopra.
La nostra classe politica non ha più
vergogna di niente, non ascolta i problemi delle persone, continua a tenersi
ben stretta quella poltrona troppo pagata, che regala l’immunità da tutte le
illegalità commesse e la complicità di chi si assomiglia. I partiti sono talmente egoisti che, invece di pensare al bene del paese, pensano solo a farsi ripicche l'uno con l'altro per mantenere la leadership, che a volte riescono a perdere ugualmente, come nel caso del Pd.
Nell'indifferenza intanto le persone disperate per la crisi si suicidano.
Credo che sarà molto
difficile uscire da questa situazione in maniera democratica e civile,
purtroppo.
(Pubblicato in parte sul Fatto Quotidiano del 24/04/13 )
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