Le deleghe al Governo, contenute nella legge approvata in via definitiva dal Senato
il 3 dicembre 2014 (c.d. “jobs act”), concernono:
- riforma degli ammortizzatori sociali,
- riordino dei servizi per il lavoro e delle politiche attive,
- semplificazione di procedure e adempimenti,
- riordino della disciplina dei rapporti di lavoro e dell'attività ispettiva,
- tutela e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro.
La legge dispone principi e criteri direttivi – di cui di seguito illustriamo in sintesi i
principali, suddivisi per ambito di materia - per la emanazione di specifici decreti
legislativi, cui è demandata l’attuazione delle deleghe.
In relazione ai decreti legislativi di prossima emanazione, daremo specifiche
informazioni e promuoveremo appositi incontri di approfondimento.
Ammortizzatori sociali
Cassa integrazione
Principi e criteri direttivi:
- impossibilità di autorizzare le integrazioni salariali in caso di cessazione
definitiva dell’attività aziendale o di un ramo di essa,
- accesso alla cassa integrazione guadagni solo a seguito di esaurimento
delle possibilità contrattuali di riduzione dell’orario di lavoro, eventualmente
destinando parte delle risorse attribuite alla cassa integrazione a favore dei
contratti di solidarietà,
- revisione dei limiti di durata della cassa integrazione guadagni e
individuazione dei meccanismi di incentivazione della rotazione,
- riduzione degli oneri contributivi ordinari e loro rimodulazione tra i settori in
funzione dell’utilizzo effettivo.
ASpI (Assicurazione Sociale per l’Impiego)
Principi e criteri direttivi:
- omogeneizzazione della disciplina relativa ai trattamenti ordinari e ai
trattamenti brevi e durata di tali trattamenti rapportata alla storia
contributiva pregressa del lavoratore,
- incremento della durata massima per i lavoratori con carriere contributive
più rilevanti,
- universalizzazione del campo di applicazione, con estensione ai lavoratori
con contratto di collaborazione coordinata e continuativa fino al suo
superamento,
- introduzione di massimali in relazione alla contribuzione figurativa.
Servizi per il lavoro e politiche attive del lavoro
Principi e criteri direttivi:
- razionalizzazione degli incentivi alle assunzioni oggi esistenti nonché degli
incentivi per l’autoimpiego e l’autoimprenditorialità,
- istituzione di un’Agenzia nazionale per l’occupazione partecipata da Stato,
Regioni e Province autonome e vigilata dal Ministero del Lavoro e delle
Politiche Sociali, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza
pubblica,
- attribuzione all’Agenzia di competenze gestionali in materia di servizi per
l’impiego, politiche attive e ASpI,- razionalizzazione e revisione delle procedure e degli adempimenti in
materia di inserimento mirato delle persone con disabilità di cui alla legge
68/1999 e degli altri soggetti aventi diritto al collocamento obbligatorio,
- previsione di meccanismi di raccordo e di coordinamento delle funzioni fra
l’Agenzia e l’INPS.
Procedure e adempimenti: semplificazione
Principi e criteri direttivi:
- razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli adempimenti,
anche mediante l’abrogazione di norme, connessi con la costituzione e
gestione del rapporto di lavoro,
- unificazione delle comunicazioni alle pubbliche amministrazioni,
- divieto delle pubbliche amministrazioni di richiedere dati di cui sono già in
possesso,
- rafforzamento del sistema di trasmissione delle comunicazioni in via
telematica e abolizione della tenuta dei documenti cartacei,
- revisione del regime delle sanzioni, tenendo conto della eventuale natura
formale della violazione, in modo da favorire l’immediata eliminazione degli
effetti della condotta illecita, nonché valorizzazione degli istituti di tipo
premiale,
- previsione di modalità semplificate per garantire data certa e autenticità
della manifestazione di volontà del lavoratore in relazione alle dimissioni o
alla risoluzione consensuale, anche tenuto conto della necessità di
assicurare certezza della cessazione del rapporto nel caso di
comportamento concludente in tal senso del lavoratore.
Tipologie contrattuali e rapporti di lavoro
Forme contrattuali
Principi e criteri direttivi:
- individuazione ed analisi di tutte le forme contrattuali esistenti, al fine di
poterne valutare l’effettiva coerenza con il tessuto occupazionale e con il
contesto produttivo nazionale e internazionale, in funzione di interventi di
semplificazione, modifica o eventuale superamento di talune tipologie
contrattuali,
- rafforzamento degli strumenti per favorire l’alternanza tra scuola e lavoro,
- elaborazione di un testo organico semplificato delle tipologie contrattuali e
dei rapporti di lavoro, con abrogazione di tutte le disposizioni che
disciplinano le singole forme contrattuali con esso incompatibili, al fine di
eliminare duplicazioni normative e difficoltà interpretative e applicative,
- superamento dei rapporti di collaborazione coordinata e continuativa.
Contratti a tempo indeterminato
Principi e criteri direttivi:
- promozione del contratto a tempo indeterminato come forma comune di
contratto di lavoro, rendendolo più conveniente rispetto agli altri tipi di
contratto in termini di oneri diretti e indiretti,
- previsione, per le nuove assunzioni, del contratto a tempo indeterminato a
tutele crescenti in relazione all’anzianità di servizio con:
o esclusione della reintegrazione del lavoratore nel caso di
licenziamento economico, con indennizzo economico certo e
crescente con l’anzianità di servizio,
o reintegrazione per i soli licenziamenti nulli e discriminatori e per
specifiche fattispecie di licenziamento disciplinare ingiustificato,
o previsione di termini certi per l'impugnazione del licenziamento.
Mansioni e inquadramento
Principi e criteri direttivi:
- revisione della disciplina delle mansioni in caso di processi di
riorganizzazione, ristrutturazione o riconversione aziendale individuati sulla base di parametri oggettivi, contemperando l’interesse dell’impresa all’utile
impiego del personale con l’interesse del dipendente alla tutela del posto di
lavoro, della professionalità e delle condizioni di vita ed economiche,
prevedendo limiti alla modifica dell’inquadramento,
- previsione che la contrattazione collettiva, anche aziendale, possa
individuare ulteriori ipotesi rispetto a quelle come sopra previste.
Controlli a distanza sugli impianti e sugli strumenti di lavoro
Principi e criteri direttivi:
- revisione della disciplina dei controlli a distanza sugli impianti e sugli
strumenti di lavoro, tenendo conto dell’evoluzione tecnologica e
contemperando le esigenze produttive ed organizzative dell’impresa con la
tutela della dignità e della riservatezza del lavoratore.
Compenso orario minimo
Principi e criteri direttivi:
- introduzione, eventualmente anche in via sperimentale, nei settori non
regolati da contratti collettivi, del compenso orario minimo, applicabile ai
rapporti aventi ad oggetto una prestazione di lavoro subordinato nonché,
fino al loro superamento, ai rapporti di collaborazione coordinata e
continuativa.
Lavoro accessorio
Principi e criteri direttivi:
- previsione della possibilità di estendere il ricorso a prestazioni di lavoro
accessorio per le attività lavorative discontinue e occasionali nei diversi
settori produttivi, fatta salva la piena tracciabilità dei buoni lavoro
acquistati.
Servizi ispettivi
Principi e criteri direttivi:
- razionalizzazione e semplificazione dell’attività ispettiva, attraverso misure
di coordinamento ovvero attraverso l’istituzione, senza nuovi o maggiori
oneri a carico della finanza pubblica, di una Agenzia unica per le ispezioni
del lavoro, tramite l’integrazione in un’unica struttura dei servizi ispettivi del
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dell’INPS e dell’INAIL,
prevedendo anche strumenti e forme di coordinamento con i servizi
ispettivi delle aziende sanitarie locali e delle agenzie regionali per la
protezione ambientale.
Maternità e conciliazione dei tempi di vita e di lavoro
Principi e criteri direttivi:
- estensione, eventualmente graduale, dell’indennità di maternità a tutte le
categorie di donne lavoratrici,
- garanzia del diritto delle lavoratrici madri parasubordinate alla prestazione
assistenziale anche nel caso di mancato versamento dei contributi da
parte del datore di lavoro,
- incentivazione di accordi collettivi su flessibilità dell’orario lavorativo e
impiego di premi di produttività, al fine di favorire la conciliazione delle
responsabilità genitoriali e dell’assistenza alle persone non autosufficienti e
l’attività lavorativa, anche attraverso il telelavoro,
- introduzione di congedi dedicati alle donne inserite nei percorsi di
protezione relativi alla violenza di genere, debitamente certificati dai servizi
sociali del comune di residenza.
(fonte Unindustria)
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