mercoledì 3 luglio 2019

Carola può violare le leggi ma gli italiani no

Dopo lo scontato (in Italia) annullamento dei domiciliari per Carola Rackete e la sua immediata liberazione ci si fanno molte domande.

Secondo il gip di Agrigento non vi è il reato di resistenza e violenza a nave da guerra perché la Guardia di Finanza non è un soggetto militare, non vi è il reato di resistenza a pubblico ufficiale perché la "capitana" avrebbe agito per salvare vite umane in mare e per giunta ha ritenuto il porto di Lampedusa tappa obbligatoria (dopo due settimane in mare!) perché i porti della Libia e della Tunisia non sono stati ritenuti sicuri anche se la Farnesina non ha sconsigliato i nostri turisti a fare vacanze in Tunisia.
Ovviamente la faccenda non si chiude con la liberazione di Carola e vi sarà un processo ma è facile immaginare che non verrà accusata di nulla e magari saranno le nostre forze di sicurezza a essere incolpate per non averla lasciata passare. In Italia, quando si tratta di (in)giustizia c'è da aspettarsi di tutto.
Allora ci si chiede se anche un comune cittadino italiano possa tranquillamente proseguire dritto ad un alt della Polizia o ad un controllo della Guardia di Finanza perché non vi sarà nessuna conseguenza penale e civile.
Sicuramente la risposta sarebbe negativa quindi al cittadino resta solo una certezza: ancora una volta la legge non è uguale per tutti e ancora meno lo è per chi viene da altri paesi che può tranquillamente infischiarsene delle nostre regole.
(MS)

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