sabato 10 agosto 2019

Governo in crisi, nessuno pensa al paese

In seguito al delirio di onnipotenza dopo il risultato europeo e alla fuga dalle responsabilità di governo di Salvini, peraltro non sue ma di Conte, tutti esultano.
I leghisti festeggiano perché si sono liberati del M5S e sperano di andare al governo più forti ma non hanno capito che Mattarella non manderà al voto il paese proprio per evitarli. 
I grillini, dopo aver dimezzato il proprio consenso per le troppe promesse disattese o per aver fatto addirittura il contrario di quanto sempre sostenuto, sono contenti di essersi liberati dell'alleato col quale loro stessi si sono messi e sperano di tornare all'opposizione, posizione molto più comoda e dai consensi molto più facili. Il PD, dopo aver aspettato il passaggio dei cadaveri giallo-verdi e nonostante i sondaggi lo diano sotto il 20%, spera di tornare a votare e riesuma persino lo 'statista' Renzi.
I soliti odiatori sui social si insultano a vicenda perché tutti pensano di avere la verità in tasca.
Nei Talk Show, che purtroppo non vanno in ferie nemmeno in agosto e si inventano già gli 'speciali', giornalisti e personaggi vari incolpano il governo pure dello spread alto e dei mercati in ribasso quando si sa che questi si muovono per ben altri interessi e naturalmente, tutti 'esperti' di politica, tirano ognuno l'acqua al proprio mulino.
I cittadini si accapigliano sulla Tav che mai si farà e non si rendono conto dei 'cetrioli' che ci aspettano nei prossimi mesi.
In tutto questo caos nessuno pensa al bene del paese. Nessuno capisce che solo l'Italia ci perde perché cade l'unica possibilità di avere un governo diverso dai soliti 'politicamente corretti' che si sono succeduti in precedenza e che hanno fatto solo gli interessi delle banche, delle elite e dell'Europa.
Il paese avrebbe bisogno di stabilità e di scelte serie e coraggiose ma si ritrova nella solita bagarre politica.
Oltre alle coop e alle ong, l'unico che ci guadagna sarà l'assenteismo quando finalmente potremo tornare a votare perché la fiducia nella politica è sempre più vicina allo zero.
(MS)