giovedì 16 gennaio 2014

Le imposte sui conti correnti e deposito sono una patrimoniale



In questi giorni le banche stanno addebitando le imposte di bollo relative al 2013 sui conti correnti, sui conti deposito e sui portafogli titoli. L’aliquota deliberata dal governo Monti già per il 2012 allo 0,10% , rincarata per il 2013 allo 0,15% (e che aumenterà ancora per il 2014 allo 0,20%) un effetto pesante sull’imposta che si va ad aggiungere a quella fissa di € 34,20 sui conti correnti con deposito superiroe ai 5000 euro. E’ vergognoso che si tassino in questa misura annualmente (e quindi ripetutamente gli stessi imponibili) i risparmi accumulati negli anni che spesso sono frutto di lavoro già ampiamente tassato. 

Inoltre la pesante tassazione va a colpire pure il portafoglio titoli che spesso è composto solamente da titoli di Stato acquistati da famiglie che cercano di far fruttare (ormai in modo irrisorio) quei pochi risparmi accumulati.
Queste imposte dovrebbero essere scaglionate in base alle ricchezze accumulate e dovrebbero incidere in maniera diversa sui risparmi da lavoro o titoli di Stato rispetto alle plusvalenze date da investimenti in borsa, che comuqne vengono già tassati al momento del pagamento.  
Si parla tanto di patrimoniale sui ricchi e del pericolo di preleivo forzoso sugli estratti conto. Queste imposte sono una vera e propria patrimoniale sui pochi soldi con fatica risparmiati dalle famiglie che, quando vengono da reddito da lavoro dipendente o da pensione, sono già ampiamente tassati all'origine. Inoltre, essendo questi cosidetti bolli un'imposta annuale, diventa un prelievo forzoso alla pari di una patriomiale eseguita periodicamente e sugli stessi soldi.

Con queste imposte si continua a mettere tasse su tasse ed ovviamente chi ha grandi capitali tiene i propri soldi all’estero.

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