sabato 13 gennaio 2018

Soldi pubblici spesi per il "bon ton"...

L’assurdità del libro inviato da Debora Seracchiani ai sindaci del Friuli Venezia Giulia per ricordare il bon ton, fa capire quanto vengono spesso, per non dire sempre, spesi male i nostri soldi.
Il libro, oltre a offendere i sindaci che sicuramente sanno molto bene come comportarsi in presenza delle istituzioni e davanti ai cittadini (almeno per quanto riguarda la presenza), è stato ovviamente scritto e stampato usando denaro pubblico. 

Denaro speso inutilmente per scrivere cose ovvie come:   “Sì ad acqua, saponi e deodoranti”, ma attenzione ai profumi, che devono essere “usati con moderazione”. I capelli devono essere “puliti e ordinati”, come anche i vestiti.


E passando all’abbigliamento, se sei donna (“sindaca”)  portare “gonne al ginocchio“, “maniche al gomito” e pochi gioielli. Se invece sei uomo, occhio alla cravatta che deve essere “sobria”. Non sia mia che ne usino una con i cuoricini o le paperelle!
Poi consigli anche sul comportamento istituzionale: la stretta di mano.“deve essere asciutta e decisa,  meglio avere le mani curate, con dita curate e unghie non mangiucchiate, che denotano insicurezza. Deve protrarsi per circa tre secondi oscillando di poco l’avambraccio vero l’alto e il basso”.
A tavola poi è bene ricordare “che il risotto si mangia con la forchetta, la minestra non si “tira su” e, prima di bere, ci si pulisce la bocca”. E ovviamente “non si parla mentre si mastica”.

Forse sarebbe meglio che i membri istituzionali pensassero a cose serie, si scandalizzassero per le tante malefatte da loro stesse compiute e smettessero di spendere denaro pubbliche per sciocchezze e lo usassero per fini ben più importanti e indispensabili, visto come il paese sta andando in rovina. 

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Una vita spezzata: Una donna contro la violenza dell'uomo che dovrebbe amarla - Monica Stanghellini
Recensione dal Fatto Quotidiano 1-11-17


Sofia è sposata con un uomo violento dal quale non riesce a fuggire, ha due figli, Marco di 10 anni e Roberta di pochi mesi. Non lavora, stira in casa per privati mentre il marito, disoccupato, lavora saltuariamente in qualche cantiere edilizio e, quando capita, fa il “corriere” di merce illegale. La sua vita è un inferno tra litigi, sotterfugi e botte. Sofia non trova il coraggio per lasciarlo e ribellarsi. Con un marito che decide per lei, senza soldi e con problemi legali, si difende come può e cerca di proteggere i figli. Finchè, grazie ad un'amica, incontra un uomo gentile che la fa sperare in un futuro migliore, ma è possibile o è solo un sogno?

Una storia di violenza verso le donne molto attuale e molto vera, se pur di fantasia. Una storia che affronta un problema grave in modo crudo e reale. Uno spunto per riflettere sul “femminicidio”.
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SENZA FUTURO: Una famiglia dentro la crisi economica del nostro tempo
 
La crisi economica che ha colpito l'Italia a partire dall'inizio degli anni 2000 è diventata una spirale senza fine. I protagonisti di questo romanzo, Stefano e Claudia con i loro figli, perdono tutto quello che nel tempo avevano duramente conquistato o creato e si trovano a dover fronteggiare una situazione economica drammatica senza vedere un futuro. Conosceranno una realtà mai vissuta di povertà, di precarietà e di impotenza. Lungo il loro cammino conosceranno da vicino anche il problema dell'immigrazione e dei senza tetto. Riusciranno a trovare la serenità?
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