sabato 9 luglio 2016

La Costituzione non si cambia tanto per cambiare

Martedì 5 luglio alla trasmissione “Ballarò” si è parlato del referendum costituzionale che, salvo cambiamenti di programma, dovrebbe svolgersi a ottobre. Il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio in cinque punti ha spiegato in maniera chiara quali sono i motivi per i quali è auspicabile la vittoria del no a una riforma che toglie democrazia ai cittadini. Invece non è stata chiara la posizione di Paolo Mieli che non vuole far sapere le sue intenzioni di voto ma palesa la volontà che la costituzione venga cambiata a prescindere da chi lo fa e dal modo in cui viene fatto solo perché non vi sia una stagnazione. 


Questa posizione è assurda in quanto dalla nostra Costituzione dipende la democrazia del paese, l'approvazione delle leggi e quindi tutti i principi fondamentali che regolano la vita dei cittadini. E' indispensabile che le persone vadano a votare con piena consapevolezza di ciò che comporta una scelta che potrebbe essere irreversibile. Le mani sulla Costituzione le devono mettere solo persone competenti assolutamente immuni da qualsiasi condizionamento politico, prive di interessi personali e non coinvolti in procedimenti giudiziari. Non mi pare che i soggetti che hanno scritto i punti di questa riforma abbiano tutti questi requisiti. Meglio la “stagnazione” della nostra bella costituzione in attesa di tempi migliori e di persone più “pulite”, possibilmente anche elette dal popolo. 

Paolo Mieli intanto si chiarisca le idee su come votare e non faccia “terrorismo” mediatico sulle possibili catastrofiche conseguenze in caso di vittoria del no. Per questo basta già il governo.
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IL MIO LIBRO: ho raccontato quello che è l'incubo di molti genitori, perdere la tranquillità economica e non vedere un futuro per sé e i propri figli. Per molte famiglie italiane questa potrebbe anche non essere una storia di fantasia.

I protagonisti di questo romanzo, Stefano e Claudia con i loro figli, perdono tutto quello che nel tempo avevano duramente conquistato o creato e si trovano a dover fronteggiare una situazione economica drammatica senza vedere un futuro. Conosceranno una realtà mai vissuta di povertà, di precarietà e di impotenza. Lungo il loro cammino conosceranno da vicino anche il problema dell'immigrazione e dei senza tetto.
Riusciranno a trovare la strada per un futuro migliore?
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