lunedì 13 novembre 2017

Travaglio alle Iene è stato coerente con se stesso


Nel simpaticissimo scherzo della trasmissione “Le Iene”fatto a Marco Travaglio con la complicità dei suoi figli, Travaglio ha dimostrato di essere un giornalista serio e una persona coerente. Nonostante sia rimasto spiazzato e molto contrariato dall’intenzione del figlio (a cui sicuramente lui vuole un bene infinito) di partecipare al “Grande fratello Vip” e nonostante le insistenze di quest’ultimo per farlo intervenire alla trasmissione, il padre è rimasto sulle sue posizioni dimostrando coerenza e determinazione su quanto ha sempre sostenuto nella sua lunga carriera.
 
Al di là dei punti di vista, che possono anche essere diversi da quelli del direttore del Fatto Q., questo comportamento dovrebbe essere di esempio ai tanti “giornalisti” che cambiano opinione e posizione, soprattutto politica adeguandosi al governo di turno, in base alla convenienza o al timore di perde la propria poltrona magari perché è privilegiata. Il vero giornalismo d’inchiesta, di qualunque argomenti tratti, dovrebbe sempre essere fatto da persone libere, schiette e informate.

 
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Una vita spezzata: Una donna contro la violenza dell'uomo che dovrebbe amarla - Monica Stanghellini
Recensione dal Fatto Quotidiano 1-11-17

Sofia è sposata con un uomo violento dal quale non riesce a fuggire, ha due figli, Marco di 10 anni e Roberta di pochi mesi. Non lavora, stira in casa per privati mentre il marito, disoccupato, lavora saltuariamente in qualche cantiere edilizio e, quando capita, fa il “corriere” di merce illegale. La sua vita è un inferno tra litigi, sotterfugi e botte. Sofia non trova il coraggio per lasciarlo e ribellarsi. Con un marito che decide per lei, senza soldi e con problemi legali, si difende come può e cerca di proteggere i figli. Finchè, grazie ad un'amica, incontra un uomo gentile che la fa sperare in un futuro migliore, ma è possibile o è solo un sogno?

Una storia di violenza verso le donne molto attuale e molto vera, se pur di fantasia. Una storia che affronta un problema grave in modo crudo e reale. Uno spunto per riflettere sul “femminicidio”.



1 commento:

  1. A CHE SERVE “SOLTANTO” MINACCIARE, INTIMIDIRE, ARRESTARE; CHI CALPESTA I DIRITTI ALTRUI CON LA VIOLENZA? PERCHE' NON ADOTTARE LA "GIOSTRA"?
    . . . . . . . .
    "La Giostra". In ambiente ampio e chiuso, due rotaie che formano un cerchio, fiancheggiati da rulli girevoli, verticali (tipo lavaggio auto) irti di manganelli di gomma. Sui binari una pedana scorrevole, radiocomandata. CON COLPEVOLEZZA ASSOLUTAMENTE CERTA, chiunque usa violenza, -CHE NON SIA PER LEGITTIMA DIFESA PERSONALE- e soprattutto per chi pianifica il proprio vivere, di abusi e sopraffazioni, tipo delinquenza organizzata –‘MA’ non escluso mariti, compagni e fidanzati maneschi!!- si fa uno o più giri legato sulla pedana. Chi di violenza vive, con "VIOLENZA LEGALE", lo si riporti alla ragione. SE, dimostrasse di non "capire", fargli fare tanti giri di giostra da ridurlo come una pecora. Perché di solito chi esce dal carcere, torna nel giro con più 'autorevolezza’ di prima. Quindi fargli capire che è sufficiente un minimo errore; minacciare qualcuno, a riportarlo in giostra. Poi seguire l'iter. PERCHE’ "La Giostra"? Perché la punizione non dovrebbe essere impartita da uomini, aguzzini; che diventerebbero anche possibili elementi da 'punire'. A tal proposito, aggiungo che SE ne avessi il potere, poiché delle cosche, bande, ecc., si conoscono i capi e tutto il resto, (che, è noto, si spartiscono le zone d'influenza) l'arresterei (e con lui qualche avvocato!) e gli direi: "Ti ritengo responsabile per tutto quanto di male accade nella 'tua' zona; per cui avrai un percorso preferenziale verso la giostra". E, per chi incorre in reati minori, tipo scippo; la minaccia, uno schiaffo alla moglie-compagna-fidanzata; per cui non è prevista la carcerazione, obbligarlo ad assistere, vedere di persona, cosa significa farsi qualche giro di "giostra". Significherebbe anche falciare l'erba sotto i piedi alla criminalità organizzata. Ai "buonisti", comunque e sempre (?); auguro di trovarsi in casa, senza averli invitati, personaggi da ricercare poi, con le forze dell’ordine sempre meno motivate, per Leggi permissive e giudici . . . umani. – 29 maggio ’15 - Questa data, sta ad indicare una delle tante volte postata; LA PRIMA VOLTA CHE PUBBLICAI "LA GIOSTRA", ERA IL LONTANO "22 SETTEMBRE 1972". Non dovrebbe essere difficile capire, per chi ha letto sin qui -e che ringrazio- quanto mi girano, a leggere di cosiddetti reati minori. Come minimo -visto che non si può usare violenza, su chi di violenza vive- fargli ingurgitare una tale dose di olio di ricino, a tenerlo accovacciato almeno per un paio si settimane.
    Grazie per l'ospitalità. Mario Esposito.

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